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Reefer e lavoratori in mobilità, intesa sulla formazione. Speranza (Fit-Cisl): “Ora un piano assunzioni dal 2015”

Protesta Reefer Vado

Savona. Primo tassello per la possibile ricollocazione dei lavoratori in esubero alla Reefer Terminal di Vado Ligure e per le maestranze portuali che hanno perso il proprio posto di lavoro. Questa mattina, dopo un lungo incontro tra Autorità Portuale, Regione, Provincia, Comuni, azienda e sindacati, è stata firmata una prima intesa per la formazione dei lavoratori, che dovrebbe partire dai primi di dicembre, con una decina di aziende portuali che hanno aderito al protocollo d’intesa sottoscritto sul riassorbimento della manodopera in mobilità, tra cui i 27 di Reefer (gli esuberi dichiarati in realtà sono 35, ma per otto lavoratori si prospetta la mobilità volontaria in quanto vicini all’età pensionabile).

Il tavolo di confronto richiesto dai sindacati, ha confermato numeri e cifre del piano della formazione pubblicato dalla Provincia di Savona: 180 mila euro destinati a finanziare due filoni di attività: uno volto a incrementare la professionalità dei lavoratori che operano nell’ambito del porto di Savona – Vado Ligure con l’obiettivo prioritario di conservare l’occupazione, l’altro a creare figure professionali in grado di inserirsi “ex novo” nel sistema portuale e della logistica portuale attingendo tra disoccupati e occupati in cassa integrazione, una parte dei quali inseriti nella banca dati costituita presso l’Autorità Portuale di Savona.

A seguito degli accordi sopracitati l’Autorità Portuale, attraverso una ATS formata con Cescot Genova, ente formatore capofila, Isforcoop e Serfer Servizi Ferroviari, nel dettaglio, ha presentato un “piano voucher” per la formazione dei lavoratori di 8 aziende (Savona Terminal Auto; Terminal Alti Fondali Savona Srl; F.lli Piana Srl; Savona Terminals Spa; Campostano Group Spa; Monfer Spa; Culp Savona sc; Reefer Spa) partendo dalle richieste delle stesse società; in aggiunta anche un progetto formativo elaborato dall’azienda Serfer, impresa ferroviaria privata appartenente al gruppo Trenitalia.

Ma è chiaro che dalla formazione si dovrà poi passare alla concreta ricollocazione e su questo le organizzazioni sindacali attendono risposte più certe su tempistiche e modalità. “Primo passo con la formazione raggiunto, ma certo non è risolutivo – spiega Roberto Speranza della Cisl -. E’ necessario definire un accordo preciso con le aziende coinvolte e stabilire tempi esatti per l’effettiva ricollocazione, definendo ogni tutela possibile per le maestranze finite in mobilità. Quindi, oltre alla formazione, è necessario mettere mano ad un piano assunzioni dal 2015”.

Il totale delle persone da formare sono circa 358, quasi 5.000 le ore complessive da erogare come formazione, 17 i corsi richiesti dalle aziende, cui risponderà per l’ammissibilità entro il 30 ottobre la Provincia. Tra le azioni previste, particolare rilievo assume il corso di formazione riservato a 15 allievi – di cui massimo 5 tra quelli in Cig – per il conseguimento della qualifica per “operatore polivalente di condotta e manovra ferroviaria”, della durata di 560 ore, che si concluderà con prove d’esame per la qualifica e abilitazione alla condotta dei treni. La commissione d’esame sarà composta da istruttori accreditati presso l’Agenzia Nazionale per la Sicurezza Ferroviaria. Il corso prevede l’impegno formale, da parte dell’ azienda, ad assumere il 60% degli allievi abilitati, pari a 9 nuovi posti di lavoro.

Per essere ammessi ai corsi, è stato ribadito questa mattina, i candidati, muniti di diploma, di età non superiore ai 32 anni, parte dei quali presenti nella banca dati dell’Autorità Portuale, dovranno sostenere una prova di selezione e una visita di idoneità psicofisica.

“Alla base dell’intesa è la convinzione che, nonostante il perdurare della crisi, gli ingenti investimenti pubblici e privati in corso sulle nostre banchine avranno una ricaduta positiva non solo in termini economici ma anche occupazionali – ha spiegato il presidente dell’Autorità Portuale Gian Luigi Miazza -. Di qui l’esigenza di evitare la dispersione delle professionalità già presenti che oggi si trovano, a causa della crisi, ad essere disoccupati oltre a cercare di prevenire con la riqualificazione professionale, situazioni analoghe e critiche per il sistema occupazionale savonese”.

In merito al tema specifico legato alla crisi occupazionale, l’Autorità Portuale si è impegnata a convocare, a stretto giro, un altro tavolo con le organizzazioni sindacali e le aziende che stanno realizzando investimento nel Porto di Savona-Vado Ligure al fine di condividere possibili piani operativi relativi a nuovi posti di lavoro e le modalità con cui raggiungere l’obiettivo.

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