Questa notte torna l’ora solare: indietro le lancette e 60 minuti di sonno in più

ora solare

Questa notte torna l’ora solare: le lancette verranno spostate indietro di sessanta minuti e si potrà dormire di più.

Alle ore 3 di domenica 26 ottobre, infatti, tornerà in vigore l’ora solare, che ci accompagnerà per i cinque mesi invernali fino alla notte tra il 28 e 29 marzo 2015.

L’ora solare rientra in vigore di notte perché proprio in quel momento si verifica il minor numero di attività pubbliche. Ma oltre a consentire un maggiore riposo, il cambiamento consentirà agli italiani di risparmiare. Diminuirà il consumo di energia, allungando di fatto le ore di luce in un giorno, una vera e propria necessità durante la crisi petrolifera degli anni ’60-’70. Il maggiore risparmio energetico, infatti, si registra ad aprile e ottobre.

In Italia il primo passaggio dall’ora solare a quella legale è avvenuto nel 1916, anno in cui per la prima volta nel nostro Paese si spostarono le lancette avanti di un’ora. Un cambio d’ora rimasto in uso fino al 1920 perché da quell’anno l’alternarsi fra l’ora legale e quella solare fu abolito e ripristinato diverse volte tra il 1940 e il 1948 a causa della Seconda Guerra Mondiale. Con una legge del 1965, dal 21 maggio 1966, invece, in pieno periodo di crisi energetica, il cambio tra ora solare e ora legale fu usato con continuità anche se con modalità diverse negli anni.

Dal 1966 al 1980 venne stabilito infatti che l’ora legale dovesse rimanere in vigore dalla fine di maggio alla fine di settembre, mentre dal 1981 al 1995 si stabilì invece di estenderla dall’ultima domenica di marzo all’ultima di settembre. Il regime definitivo di passaggio dall’ora solare all’ora legale è entrato quindi in vigore nel 1996 quando, a livello europeo, si stabilì di prolungare l’ora legale ulteriormente, passando dall’ultima domenica di marzo all’ultima di ottobre.

Ma l’Italia non è certo l’unico Paese europeo a dover segnare il passaggio dall’ora legale all’ora solare. Nell’Unione Europea l’adozione dell’ora legale è infatti armonizzata dal 1996, nonostante le polemiche di alcuni stati membri. E in Svizzera l’ora legale, adottata per la prima volta nel 1981, attualmente è liberamente coordinata con le direttive dell’Unione europea. Ma lo spostamento all’indietro delle lancette dell’orologio non è scandito in modo uguale nei diversi Paesi del mondo, anzi in alcuni non avviene affatto, basti pensare al Giappone o ai paesi dell’area equatoriale.

In generale, i Paesi della fascia tropicale infatti non adottano l’ora legale perché la variazione delle ore di luce durante l’arco dell’anno è minima e non consente di avere ore di luce sufficienti la mattina tanto da giustificare uno spostamento di lancette in avanti di un’ora per aggiungere luce alla sera. Se si fa poi riferimento all’emisfero australe, il passaggio all’ora solare dall’ora legale segue un calendario invertito rispetto all’Europa e al Nord America. L’ora legale in Australia è infatti in vigore da ottobre a fine marzo o inizio aprile, con possibili variazioni da stato a stato, mentre in Brasile si va da novembre a febbraio.

In Africa, inoltre, è scarsamente usata, così come in Asia, dove si usa nelle Repubbliche caucasiche dell’ex Unione Sovietica ma non in molti stati, in quanto i calendari non sono omogenei. Ma come è nata l’ora legale in sostituzione dell’ora solare? L’idea risale al 1784 quando l’inventore del parafulmine, Benjamin Franklin, pubblicò un’idea sul quotidiano francese ‘Journal de Paris’. Le riflessioni di Franklin si basavano sul principio di risparmiare energia ma non trovarono seguito. Si dovette quindi aspettare quasi un secolo quando, nel 1907, l’idea venne ripresa dal costruttore inglese William Willet. E questa volta trovò terreno fertile a causa delle crescenti esigenze economiche scaturite dalla Prima guerra mondiale.

Nel 1916 la Camera dei Comuni di Londra diede così il via libera al British Summer Time che implicava lo spostamento delle lancette un’ora in avanti durante l’estate. Poi molti paesi imitarono la Gran Bretagna e sancirono il passaggio da ora solare a ora legale perché puntare, in tempo di guerra, al risparmio energetico era una ineludibile priorità.

Un vantaggio in termini di risparmio elettrico, quindi, ma anche qualche problema soprattutto per chi soffre di disturbi legati al sonno. Anche se si dormirà un’ora in più, saranno milioni gli italiani a rischio insonnia con il passaggio dall’ora legale a quella solare.

L’obbligo di spostare di un’ora indietro le lancette dell’orologio, infatti, può provocare un cambiamento del ciclo del sonno. I sintomi più frequenti sono irritabilità, stanchezza, fatica nella concentrazione, flessione del tono dell’umore. Per le “allodole”, le persone cioè abituate a svegliarsi presto, il consiglio degli esperti per affrontare il mini “jet-lag” dell’ora solare, è quello di coricarsi un po’ dopo, almeno stanotte.

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