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Calcio: “Cinque domande” al “golden boy” del Quiliano, Gabriele Salinas

Gabriele Salinas

Quiliano. Entrato nel finale di gara del combattuto anticipo del campionato di Eccellenza, tra Quiliano e Imperia, il “golden boy” dei savonesi, Gabriele Salinas, ha contribuito a portare in porto il pareggio della sua squadra, rimasta in dieci uomini, contro le sfuriate finali dell’Imperia.

Da evidenziare, tra l’altro, che Salinas, in questa partita è risultato essere l’unico quilianese “doc” nella fila del suo team.

Partiamo, dunque, proprio da questa considerazione, per farci raccontare la trafila che l’ha portato in prima squadra.

Hai svolto tutta la carriera calcistica nelle giovanili biancorosse, resistendo alle sirene di squadre importanti, come Sampdoria, Savona e Vado, che ti avrebbero accolto a braccia aperte, pentito?

“Dieci anni al Quiliano, per me, sono motivo di orgoglio. Non mi sarei mai visto con un’altra maglia, seppur prestigiosa. Quiliano è casa mia, è il paese dove sono nato e dove vivo. Mio padre, Michele, per anni è stato il presidente della società, sono troppo legato a questi colori e a qualche compagno, come Freccero, con cui sono cresciuto da quando avevo cinque anni”.

Quest’anno deve scendere in campo un giocatore classe ’97, il prossimo torneo ben due, cosa ti aspetti da questa stagione?

“Chiaramente spero di giocare il più possibile, però sono conscio del fatto che devo crescere sotto ogni punto di vista e mi impegnerò al massimo per far bene, in quest’anno che considero di apprendistato, per acquisire maggior esperienza possibile”.

Tre quesiti in una domanda: quale è il tuo giudizio sul campionato di Eccellenza, chi è la squadra favorita e dove può arrivare il Quiliano?

“Abbiamo tanti giovani bravi, c’è entusiasmo, voglia di far bene; il massimo sarebbe un torneo da metà classifica, anche se realisticamente dobbiamo porci la salvezza come obiettivo primario. La massima rassegna dilettantistica è alquanto competitiva, di certo Ligorna e Magra Azzurri sprinteranno per il successo finale, ma squadre come Rapallo, Genova Calcio, Imperia e Ventimiglia sono ben attrezzate e potranno dire la loro fino in fondo”.

A parte l’esordio in prima squadra, quale è il ricordo calcistico più bello?

“Beh, è ovvio che al primo posto non può che esserci la partita dell’esordio, quando non avevo ancora sedici anni. Ma nei miei ricordi hanno lo stesso peso i tre anni passati con il fantastico gruppo di compagni guidati da mister Penna. Assieme abbiamo sfiorato il titolo regionale, sia nei Giovanissimi, che negli Allievi”.

L’Eccellenza richiede un certo tipo d’impegno, a livello allenamenti, che sono in genere dai quattro ai cinque settimanali. Questo porta via molto tempo ai ragazzi come te che studiano… come riesci a far quadrare il tutto?

“Fortunatamente gli allenamenti si svolgono di sera, per cui avendo il pomeriggio libero, ho tutto il tempo per studiare. Quest’anno sono al quarto anno, presso l’Itis di Savona e voglio farlo col massimo impegno”.

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