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Savona calcio, Ninni Corda spara a zero contro Dellepiane: “Giocatori messi fuori rosa e costretti a firmare denuncia contro di me” fotogallery

Savona. Masaniello Corda, se mai se ne fosse andato, è tornato.

Ninni Corda, ex allenatore del Savona in una conferenza stampa convocata in una location – Piazza Sisto IV – che già in passato aveva visto l’allenatore sardo protagonista, lancia accuse pesantissime nei confronti della società del presidente Dellepiane dalla quale, per ora, non arrivano dichiarazioni ufficiali se si eccettua un sintetico “ci atteniamo ai regolamenti”.

Davanti ai microfoni dei giornalisti accorsi dopo che, nella mattinata di oggi, era emersa l’accusa di aver provato a convincere un gruppo di calciatori a “remare contro” Arturo Di Napoli, Ninni Corda spara a zero e annuncia di aver già dato mandato all’avv. Mascia di denunciare l’accaduto alla procura federale.

“Ho un contratto di collaborazione per il Savona Calcio. Questa estate, ho continuato a lavorare per il Savona calcio – ricostruisce Corda – Il cav. Dellepiane mi ha chiesto ripetutamente di gestire le questioni relative ai premi dello scorso anno e ai rimborsi spese non pagati per i giocatori, sia per quelli andati via che quelli rimasti.

Il contatto con Dellepiane è stato assiduo”, continua un Corda che non ha bisogno di domande per spiegare la propria posizione.

“Giovedì sono rientrato dalla Sardegna ho un contratto che prevedeva pagamenti entro agosto non effettuati – spiega l’allenatore sardo mostando il contratto di scouting – Ho chiamato il cavaliere dicendogli che dovevamo vederci per i premi nostri e per fare resoconto dei premi dei giocatori.

Lui mi ha detto di aver avuto qualche problema con qualche giocatore chiedendomi di parlare con loro e che ci sarebbe rivisti l’indomani.

Io – ci sono tutti i tabulati su quello che sto dicendo – tramite il procuratore di Marchetti, Alessandro Magni, ho dato appuntamento ai giocatori a Celle Ligure. I giocatori, lo dico, sono Demartis, Carta, Marconi, Cabeccia e Marchetti che all’appuntamento non è venuto perché aveva scritto al procuratore dicendo che aveva risolto col cavaliere.

Io e Mattu abbiamo parlato singolarmente coi giocatori. Se uno ha qualcosa da nascondere non va a Celle, davanti ai bagni, il 4 settembre: c’era tutto il mondo”, continua Corda.

“Dovevo vedere Lepore e altri amici. Ho parlato singolarmente coi giocatori dei premi.

Non c’è stato nessun riferimento a Savona – Spal; non c’è stato nessun riferimento di andare contro qualcuno di proposito. Ci sono state della battute riferite al sig. di Napoli punto e basta.

Marchetti, probabilmente per farsi belli agli occhi dell’allenatore, ha detto all’allenatore che ci siamo visti lì.

Il cavaliere, che fa sempre giochi un po’ strani, non aveva mai detto a Di Napoli che continuavamo a sentirci. Lui è andato in escandescenza e venerdì prima della partita sono stati messi fuori rosa Demartis e Cabeccia.

Ho prove documentali che non posso rivelare ora. Saranno esaminate nelle sedi opportune.

Praticamente è stato fatto un foglio che giocatori sono stati costretti a firmare per rientrare in rosa. È stato detto ai giocatori ‘Se non dite quello che vi ha detto il mister c’è l’omessa denuncia’. Insomma, sono stati minacciati.

Sta di fatto che poi è partito questo esposto. Non capisco perché sia stata tirata fuori in un momento in cui il Savona sta facendo danni come la grandine per una gestione tecnica sciagurata. Non mi sembra che io abbia incontrato il sig. Pennisi….”, commenta Corda alludendo agli errori dell’estremo savonese che sono costati ai biancoblù i tre punti.

“Nei confronti di Di Napoli non c’è stima. Certo io non porto soldi al cav. per allenare. Spero che Antonio Conte prenda in esame il caso di questo signore. Ci vuole meritocrazia. Tutti sapete che sono andato via su scelta mia. Io secondo questi dovrei aspirare ad allenare questo Savona fatto in modo sconvolgente? Tranne Scappini, io gli altri giocatori che loro hanno preso non li ho mai visti”.

Riferito al futuro, mister Ninni Corda non si tira indietro e promette battaglia: “Abbiamo fatto le denunce per calunnia e diffamazione. È una brutta storia creata ad arte per distruggere il sottoscritto. Qualcuno voleva prendersi la scena che non ha avuto in questi tre anni. Non mi distrugge e non distrugge l’amore che ho per il Savona. Questo cose andranno avanti in tutte le sedi.

Ci sarà una richiesta di grandissimo risarcimento danni. Negli ultimi giorni ero stato contattato da 4 società. Voglio vedere se mi chiamano ad allenare. E se così non dovesse essere vedremo…Non posso essere sputtanato dalle persone che mi hanno calunniato”, conclude.

 

 

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