Savona, l’Enpa contro il Comune per le regolamento anti-cani: “Si rasenta la persecuzione”

cane area canina

Savona. “Benvenuti a Savona, la città che perseguita cani, gatti, colombi e animalisti”. Non usano mezzi termini dalla Protezione Animali di Savona per esprimere tutto il dissenso verso la giunta comunale in relazione alle proposte per modificare il regolamento di polizia urbana che sono in fase di approvazione in consiglio. Norme che sono particolarmente rigide verso gli animali ed hanno già scatenato una vera e propria polemica.

Dopo le voci di protesta da parte di numerosi cittadini, oggi anche l’Enpa di Savona ha voluto prendere posizione attaccando il Comune “reo” di aver voluto “ascoltare solo i pochi ma determinati anticanigatticolombi, accogliendo soltanto alcune delle ragionevoli ed equilibrate proposte ripetutamente fatte dai volontari della Protezione Animali”.

A proposito delle proposte che interesserebbero i cani dall’associazione animalista commentano: “Si rasenta la persecuzione nel sanzionare i cinofili che, pur raccogliendo subito le deiezioni fatte inavvertitamente dal cane sul marciapiede o su qualsiasi luogo soggetto ad esclusivo calpestio, non siano riusciti a fargliela fare; e ciò vale anche per le minzioni ‘davanti agli accessi degli edifici e nei luoghi privati ma di comune o altrui uso’. Socialmente devastante, così come è scritto, l’obbligo di impedire che un animale infastidisca il vicino con latrati o altre emissioni, pena sanzioni e, per ultimo, il sequestro. Abbiamo da tempo segnalato al comune che spesso il vicino, con cui il padrone del cane litiga per ben altri motivi condominiali, denuncia il disturbo inesistente solo per vendetta; per evitare palesi ingiustizie aveva proposto – senza esito – che ‘Il disturbo alla quiete pubblica sarà ritenuto fondato se confermato da un numero significativo di condomini e mai solo dalla famiglia segnalante’, come ha sentenziato la Corte di Cassazione”.

“Anche i gatti liberi cittadini se la passano male, malgrado le numerose proposte alternative fatte da Enpa, che ha più volte avvertito dell’illegalità di costringere gli animalisti a censirli e denunciarli al comune prima di potersene occupare e per questo invierà un esposto alla Regione Liguria; illegale è anche il divieto di dare cibo a qualsiasi animale in città, visto che una legge regionale, quindi sovraordinata ai poteri comunali, vieta esplicitamente di ostacolare o vietare di dare cibo alle colonie feline cittadine. Intanto un paio di solerti vigili urbani stanno già perseguitando le gattare savonesi, alcune delle quali già vergognosamente sanzionate e molte altre periodicamente intimorite” spiegano i volontari della Protezione Animali.

“Ancora peggio se la passano i colombi ed il resto degli animali cittadini; il divieto di dare loro cibo è assoluto, malgrado la proposta di disciplinarlo in zone idonee, per impedire che i colombi si diffondano ovunque in città come sta accadendo. E quando si verificano avvelenamenti, tutti da noi segnalati al Comune, quest’ultimo non è mai intervenuto per vigilare e bonificare, come obbliga un’ordinanza del ministero della salute. Del problema dei gabbiani in città infine, e delle soluzioni proposte, il comune non ha ancora preso coscienza, come nulla ha scritto sull’accattonaggio con animali, malgrado le numerose proposte presentate; finita in nulla la proposta, inviata ben 8 volte, di un regolamento comunale sulla tutela degli animali, già approvato da 5 comuni della provincia ed utilizzato come base da molte città italiane anche grandi” aggiungono dall’Enpa.

“Difronte a tanta asprezza non c’è alcuna contropartita: di una spiaggia libera aperta ai cani, chiesta e progettata dall’Enpa da anni, neppure se ne parla e i turisti con cane vanno altrove; le aree canine, progettate vent’anni fa e costruite dal comune negli anni 90, stanno da tempo diminuendo per eliminazione di alcune o riduzione di superficie di altre; tipica l’area di piazza delle Nazione, dimezzata 5 anni fa per farci al più presto un campo da bocce, mai realizzato. Il comune si ostina a non farsi carico, come invece la legge dispone, dei gatti di proprietà di padroni morti senza parenti o sequestrati, lasciando vergognosamente l’Enpa, associazione privata di volontari che non ha mai avuto contributi statali, ad occuparsene con i propri mezzi; ed è in debito di anni per le spese di cura dei gatti feriti e malati che la nostra associazione soccorre in vece sua” concludono i volontari della Protezione Animali savonese.

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