Savona. Assolti “perché il fatto non sussiste”. Si è chiuso con questa sentenza il processo per direttissima che vedeva a giudizio tre profughi eritrei arrestati per aver aggredito i poliziotti che li stavano scortando verso la struttura alla quale erano destinati.
Il verdetto è arrivato questa mattina in tribunale dopo che, grazie alla presenza di un interprete, in aula sono stati chiariti i contorni della vicenda, finora non del tutto chiari. L’episodio risaliva al 1° luglio quando gli stranieri erano arrivati a Savona: al momento di essere affidati ad una cooperativa sociale, presi dal panico per il timore di essere separati, i tre si erano scagliati contro gli agenti. Un comportamento che gli era costato l’arresto per resistenza e lesioni a pubblico ufficiale (uno dei poliziotti era stato medicato in ospedale e dimesso con una prognosi di 5 giorni).
Gli imputati al giudice hanno spiegato di aver passato tre mesi in Libia in attesa dell’imbarco verso le coste italiane. Poi finalmente, dopo tanta attesa, erano sbarcati a Lampedusa da dove, in aereo, erano stati portati a Genova. Infine, in pullman, avevano raggiunto Savona, ma, viste le difficoltà con la lingua, non erano stati in grado di capire cosa gli stava succedendo. Così, in preda al panico, hanno aggredito i poliziotti.
I tre stranieri, uno dei quali si è già allontanato dalla Liguria per raggiungere dei parenti in Svezia, sono quindi stati assolti da ogni accusa.