Riforma autonomie locali, mobilitazione del personale: le richieste del sindacato al Prefetto

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Savona. Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl provinciali hanno incontrato questa mattina il Prefetto di Savona nell’ambito dell’iniziativa nazionale promossa dai tre sindacati, in merito alla proposta di riforma delle Autonomie Locali elaborata dalle stesse organizzazioni sindacali.

La proposta che si pone l’obiettivo di iniziare con il governo un confronto che porti ad una vera riorganizzazione ed un reale efficientemente delle autonomie locali, si articola su cinque azioni concrete, così come esplicitato nel documento consegnato al Prefetto di Savona Gerardina Basilicata.

Nell’ambito della mobilitazione del personale delle autonomie locali per sensibilizzare il governo e istituzioni sulla piattaforma del riordino del sistema, ecco le cinque proposte elaborate dai sindacati: “Avviare cabine di regia nazionale e locali, per la definizione delle funzioni da attribuire a ciascun livello amministrativo (Comune, Provincia, Città metropolitana, Unione di comuni) in base alle specificità di ciascun territorio: bisogni, servizi, ambiti ottimali, fabbisogni di competenze. Nuove reti territoriali con flessibilità organizzativa, tenuta dei livelli occupazionali, formazione e qualificazione del personale”.

“Secondo punto: applicare costi standard e Lep a tutti gli enti locali, centrali unificate di acquisto regionali. E poi il turn-over generazionale: “Le norme sul turn-over nascondono un nuovo taglio agli organici. Il personale che andrà in pensione (43mila nei prossimi 4 anni) sarà sostituito solo in parte. La previsione di una mobilità dei lavoratori in un perimetro di 50 chilometri è una paradossale “mobilità delle carenze”, senza nessun obiettivo di riforma. Vogliamo un reale turn-over generazionale con almeno 50mila giovani per portare innovazione, velocità, cambiamento organizzativo. Allo stesso tempo occorrono percorsi per dare certezza ai lavoratori precari e ai vincitori di concorso”.

“Innovare con la partecipazione. L’innovazione organizzativa deve essere perseguita attraverso la possibilità per i dipendenti, insieme a cittadini e contribuenti, di entrare nel merito di come deve essere organizzato e funzionare il servizio, di che cosa deve essere soppresso, cambiato o denunciato come illegale. No a tagli lineari, sì alla razionalizzazione e all’integrazione di funzioni. A partire dalle Camere di Commercio”.

“Rilanciare la contrattazione. L’ingiusto blocco dei ccnl, che dura ormai dal 2010, deve essere superato. Il salario accessorio in godimento dei lavoratori non può essere toccato: i dipendenti degli enti locali non devono pagare per la cattiva gestione dei bilanci, la mancata trasparenza e un sistema di controlli carente che penalizza la certezza delle risorse. Va recuperata la funzione organizzativo-sociale del contratto integrativo valorizzando quegli aspetti dell’organizzazione del lavoro e dei servizi legati alle specificità territoriali”.

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