Potatura in corso, auto rimossa a disabile: “Ora mi annullino la multa”

Savona. Ha parcheggiato regolarmente la propria auto in un posto riservato agli invalidi, senza avvedersi dei cartelli di divieto per una potatura in corso. Al ritorno la sorpresa: multa e auto rimossa, nonostante i lavori fossero ancora ben distanti dalla sua vettura. E così Silvano Riella, 54enne di Borghetto Santo Spirito, ha deciso di presentare ricorso al prefetto.

L’episodio si è verificato a Savona il 16 maggio, quando Riella ha accompagnato il figlio Pierluigi nel capoluogo per la visita medica di idoneità al conseguimento della patente. L’uomo, invalido civile a seguito dell’amputazione della gamba sinistra, possiede regolare contrassegno per invalidi, e per questo ha scelto un posteggio riservato in corso Tardy e Benech.

“Ho parcheggiato in buona fede, non avvedendomi della segnaletica per potatura alberi – racconta Riella – in quel momento, erano le 7:55, era presente sul posto un nettubino intento alla pulizia sotto gli stessi. Al ritorno, alle 10:40, l’auto non c’era più”. Dopo un momento di smarrimento, Riella ha intuito cosa era accaduto: “Dopo aver supplicato telefonicamente il Comando della Polizia Municipale, hanno mandato un collega che ci ha accompagnati al deposito dove nel frattempo era stata portata l’auto”.

Lì, dopo non poche difficoltà (il deposito non accettava il bancomat e Riella non aveva con sé il contante sufficiente, così un loro dipendente ha dovuto accompagnare il figlio in banca), ha pagato 115 euro e gli è stata riconsegnata la vettura. “Durante il tragitto dal luogo della rimozione al deposito, il vigile urbano mi ha assicurato che il verbale sarebbe stato annullato”, racconta Riella, che così il 23 maggio ha inviato una raccomandata al Comando della Polizia Municipale di Savona chiedendo l’annulamento del verbale e il rimborso per il prelievo del carratrezzi.

“Il 25 giugno ricevo la notifica del verbale in questione. Il giorno dopo telefono all’ufficio verbali per chiedere spiegazioni e l’esito della mia richiesta, ma non sanno nulla, quindi mi passano l’ufficio protocollo: dopo un breve ricerca non trovano niente e mi invitano ad inviare una copia via fax”, racconta il disabile. Seguono altre telefonate, alcuni funzionari sono in ferie, bisogna attendere il 30 giugno. “Quel giorno parlo con un sovrintendente, il quale che mi dice che valuteranno la mia posizione e di attendere la risposta. Il 4 luglio la ricevo: negativa”.

Riella, però, nota alcune incongruenze: “E’ datata 09//06/14 ed è stata protocollata il 02/07/14”. Dettagli che, insieme allo svolgersi degli eventi, lo spingono a fare ricorso. “Ritengo i provvedimenti presi dalla Polizia Municipale nei miei confronti non proporzionati ai fatti – spiega – in quanto la zona in cui si dovevano potare gli alberi era molto ampia, quindi potevano lavorare tranquillamente. E comunque al momento in cui ho transitato in Corso Tardy e Benech insieme al vigile che mi ha accompagnato al deposito a prendere l’auto, il lavoro di potatura era ancora ben distante dal luogo dov’era parcheggiata la mia auto”.

La chiusura è amara. “Si fa un gran parlare di handicap, poi, sul lato pratico avvengono questi episodi”. Ora la speranza di Riella è quella di un annullamento della multa e il rimborso di quanto pagato: “O, se non fosse possibile, almeno che venga applicata la sanzione minima e rimborsata la differenza”

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