Economia

Accorpamento Port Authority, documento del Pd savonese: “La Regione recepisca le istanze del territorio”

porto savona

Savona. La direzione del Pd di Savona ha approvato ieri sera all’unanimità la posizione ufficiale del partito savonese sull’annunciata riforma del sistema porti. “La nostra non è affatto una “guerra di campanile” ma una battaglia di sostanza che recepisce le istanze di un territorio, quello savonese, che necessita di riforme vere e non di semplici tagli a cose che funzionano. Mi auguro a questo punto che il Pd a livello regionale recepisca le nostre istanze e che il presidente Burlando le faccia proprie: sarebbe un segnale importante, questo, che il Governo non potrebbe ignorare” afferma il segretario provinciale Fulvio Briano.

Il porto di Savona ha una dimensione operativa ed imprenditoriale già oggi maggiore di alcuni dei cosiddetti porti “core” e dal 2017, con l’operatività della piattaforma APM Terminals, raggiungerà traffici contenitori ben superiori alla soglia discriminante per i porti CORE TEN-T.

“Sì all’invito del premier Matteo Renzi per una riforma del “sistema porti” che sia il risultato di un percorso di integrazione e sinergia tra porti, che deve coinvolgere anche quelli liguri, ma no a tagli, accorpamenti o altre soluzioni che ledano l’autonomia decisionale e gestionale” si legge nel documento.

“Sì ad un’eventuale discussione sulla riforma che individui in Liguria un’unica Autorità Portuale su base regionale o la permanenza delle attuali tre Autorità Portuali, legate, però, da un patto di consultazione e coordinamento, con clausole vincolanti e la possibilità, in caso di inadempienza, di intervento di un’entità sovraordinata che potrebbe essere la Regione, senza creare ulteriori enti appositi (da valutare l’ipotesi di utilizzare la già esistente Ligurian Ports che, con opportune modifiche statutarie, può consentire di avviare subito il percorso di integrazione senza costi aggiuntivi e senza ulteriori interventi legislativi)”.

“Le comunità che lavorano dentro il porto e quelle che lavorano alle spalle delle banchine devono essere coinvolte nell’iter di riforma, per essere responsabilizzate e per essere partecipi in prima persona. I Comuni e le comunità locali che essi rappresentano debbano essere coinvolti con una reale possibilità di incidere alla luce del rilievo economico che dall’attività produttiva ne discende, ma anche per la complessità gestionale dell’impatto che la stessa ha sulla vita quotidiana dei cittadini e del territorio”.

“No ad un riforma frettolosa ed ideologica, che indebolirebbe tutto il settore portuale, savonese e ligure, e produrrebbe un drammatico peggioramento dell’efficienza delle strutture amministrative coinvolte; oltre ad avere pesanti ricadute sul sistema produttivo non solo provinciale ma di un’area più vasta, che comprende le regioni del Nord Ovest, le cui imprese traggono dalla sfida competitiva in banchina, rilevanti vantaggi in termini economici e di servizi” conclude il Pd provinciale nel suo documento.

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