Regione, dentisti: interrogazione di Rosso e Melgrati su tassa annua di ispezione su apparecchi radiografici

Genova - Regione Liguria

Liguria. Matteo Rosso (FI) ha presentato un’interrogazione, sottoscritta anche da Marco Melgrati (FI) sulla proposta di legge n. 304 “Disposizioni in materia di disapplicazione delle tasse sulle concessioni regionali”, presentata dallo stesso Matteo Rosso.

Secondo i consiglieri, se la legge fosse approvata, “si eviterebbe il pagamento della tassa per il prossimo anno 2014”. Nei giorni scorsi la Regione Liguria ha inviato una comunicazione agli studi dentistici/odontoiatrici in cui si richiede ai titolari autorizzati all’esercizio dei gabinetti medici ed ai possessori di apparecchi di radiologia e di radium terapia il pagamento della tassa annua di ispezione in misura differente calcolata per due diverse categorie in base ai “volt” e i possessori di due o più apparecchi di ciascuna delle categorie sono tenuti al pagamento dell’intera tassa di ispezione per il primo e della metà della tassa per ciascuno degli altri ed alla stessa tassa sono assoggettati i possessori di apparecchi radiologici usati anche a scopo diverso da quello terapeutico.

Il consigliere ha rilevato: “Diverse Regioni italiane, sollecitate dalle associazioni di categoria, hanno preso atto della nuova situazione normativa, disapplicando con un apposito provvedimento la tassa in questione e risultano anche ricorsi al Tar per ottenere il rimborso dei versamenti già effettuati. La tassa di ispezione va a sovrapporsi all’obbligo di ispezione e controllo radioprotezionistico da parte di un esperto qualificato a cadenza biennale. Chiedo – ha concluso il consigliere – alla giunta se intenda intervenire ed esprimersi in merito alla proposta di legge n. 304”.

Per la giunta ha risposto l’assessore alle Risorse finanziarie e Controlli Sergio Rossetti: “La giunta ha valutato più volte la possibilità di fare una politica fiscale che andasse a sostenere i settori più in difficoltà della nostra economia. In quanto ai controlli sugli apparecchi radiografici sarebbero opportuni e necessari, più di quanto non sono fatti, perché riguardano la tutela della sicurezza e della salute pubblica. Ogni apparecchio radiografico è tassato, dato che il controllo si effettua su ciascuno di essi, analogamente a quanto accade per le attività imprenditoriali in cui si prevedono tasse per macchinario o per automezzo. Del resto, è evidente che, se un’azienda ha 10 apparecchiature, ha un volume di affari diverso ed ha una necessità di controllo diverso che se ne ha una sola. La politica fiscale è un tema sempre molto controverso e anche politicamente complicato perché eliminare una tassa può determinare una riduzione della capacità di spesa”.

“La Regione Liguria – continua – ha deciso di agire nell’interesse delle aziende e delle famiglie con la riduzione, o meglio l’esenzione, anno dopo anno, delle addizionali Irpef e Irap, che riguardano anche i professionisti e gli studi diagnostici che sono interessati dall’interrogazione. La politica fiscale regionale ha consentito di ammettere gli aumenti dell’addizionale Irap solo agli istituti di credito e assicurativi, alle aziende che si occupano di energia e, quindi, a mercati che hanno comunque, sebbene ogni settore abbia patito gli effetti della crisi, una forte economia rispetto ad altri. Analogamente nel 2014 l’85 per cento dei contribuenti – quelli con un reddito pari a 28.000 euro lordi annui, sono stati esentati dall’addizionale Irpef. Queste risorse rappresentano mancate entrate importanti. Per la tassa sui controlli radiografici stiamo discutendo se non è possibile non cancellare questa tassa ma applicarla, ad esempio, dopo il quinto anno di avvio dell’attività aziendale o dello studio professionale questo per incentivare nuova imprese. Nella discussione sulla legge sarà possibile confrontarci serenamente sui numeri e sulle possibilità concrete che la Regione ha. Già siamo riusciti ad abolire molte tasse, ne abbiamo ancora una dozzina, che però rappresentano nel loro insieme un’entrata sensibile. Prima di approvare una nuova norma, dovremo verificare quali settori economici sono interessati da queste tasse in modo eventualmente da poter intervenire a favore dei settori più in crisi”.

Marco Melgrati (FI): “La necessità di controllo esiste e la tassa avrebbe una sua legittimità se i controlli si facessero davvero. Ma in realtà i controlli non vengono fatti e quindi questo rende questa tassa del tutto ingiustificata e iniqua. Inoltre, se un controllo è previsto, è una grave mancanza non farlo e la tassa diventa una gabella. La legge di cui parla l’assessore Rossetti langue in commissione da sei mesi per colpa della giunta. Del resto le altre Regioni hanno abolito questa tassa iniqua che va abolita. Toglierla solo ai nuovi studi è assurdo perchénon se aprono da anni, per la crisi e la concorrenza estera. La giunta sprechi meno soldi nella sanità e troverà i soldi necessari”.

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