Economia

Goletta Verde, blitz alla centrale di Vado: “Ripensare lo sviluppo per nuove e diverse filiere industriali”

Goletta Verde, blitz alla centrale di Vado

Vado Ligure. La chiusura della centrale a carbone di Vado Ligure deve essere utilizzata come una sfida per ripensare lo sviluppo, realizzare nuove e diverse filiere industriali, valorizzando la cultura industriale del savonese. È quanto chiede Legambiente dalla Goletta Verde che stamattina ha messo in atto in blitz alla centrale di Vado Ligure esponendo uno striscione con la scritta “Ambiente è lavoro”.

La storica imbarcazione ambientalista, che ogni estate realizza un monitoraggio sullo stato di salute del mare e dei litorali italiani, è partita oggi da Savona per il suo tour 2014 che si concluderà il 14 agosto a Trieste dopo 32 tappe da nord a sud della Penisola. Un territorio, quello di Savona, attraversato da una forte crisi occupazionale e ambientale e che, come altri territori italiani interessati da vecchi e inquinanti impianti industriali costruiti nel Novecento, rappresenta un’opportunità per produzioni diverse e meno impattanti, per creare lavoro duraturo in un ambiente sano per cittadini e lavoratori, ma anche per ripensare e bonificare territori e aree dismesse.

“Abbiamo deciso di partire da Savona con il viaggio della Goletta Verde di quest’anno – ha dichiarato Edoardo Zanchini – perché siamo convinti che dalla crisi economica e sociale che sta attraversando il Paese si possa uscire con nuove politiche territoriali e industriali che abbiano al centro l’ambiente. In questi mesi la vicenda della centrale di Vado ligure è stata al centro dell’attenzione nazionale ed è diventata un simbolo del fallimento di una idea per cui prima viene il lavoro e poi l’ambiente e la salute. Legambiente è convinta che in Liguria vi siano tutte le condizioni e le risorse per puntare su un futuro di lavoro e sviluppo fondato su innovazione e qualità ambientale, che riesca a tenere assieme una vocazione industriale da salvaguardare e una turistica e di servizi da ripensare attraverso investimenti in riqualificazioni, bonifiche, accessibilità che può valorizzare le straordinarie risorse del territorio. L’appuntamento di oggi vuole mettere al centro dell’attenzione questi temi e avviare una discussione che nei prossimi mesi vogliamo continuare con tutti i soggetti istituzionali e sociali, imprenditoriali”.

“La chiusura della centrale di Vado Ligure, tra sospensione dell’Aia da parte del Ministero dell’Ambiente, l’inchiesta in corso da parte della magistratura, l’assenza di un piano industriale con i lavoratori all’angolo costretti tra cassa integrazione ordinaria e straordinaria, rappresenta l’apice di una crisi industriale che ha colpito la Liguria ed è ancora lontana da una risoluzione – aggiunge Santo Grammatico, presidente di Legambiente Liguria -. È necessaria una rivoluzione nella stessa cultura amministrativa e imprenditoriale ligure. È tempo che anche il turismo abbia una prospettiva, una portata e un profilo industriale, che abbracci il miglioramento e la qualificazione dei servizi ma anche delle strutture edilizie ricettive, in termini energetici e delle infrastrutture ferroviarie, come il caso del raddoppio ferroviario tra Genova e Ventimiglia”.

Proprio per questo Legambiente ha promosso per questo pomeriggio, alle ore 17,30 a bordo della Goletta Verde (ormeggiata al porto di Savona) un dibattito sul tema “Ambiente è lavoro. Nuove e lungimiranti politiche industriali per la Liguria”, al quale sono stati invitati a partecipare Edoardo Zanchini, vice presidente Legambiente; Federico Berruti, sindaco di Savona; Alessio Artico, presidente Arci Savona; rappresentanti del Gruppo Giovani Ance Liguria. Coordina gli interventi Santo Grammatico, presidente Legambiente Liguria.

Vuoi leggere IVG.it senza pubblicità?
Diventa un nostro sostenitore!



Sostienici!


Oppure disabilita l'Adblock per continuare a leggere le nostre notizie.