Politica

Abolizione Province, Rossetti chiama il Governo: “Ci dicano come recuperare le risorse per garantire i servizi”

Regione. Formazione professionale e riordino delle Province. La prima ha sempre viaggiato a braccetto con gli enti provinciali e ora, alla luce della cancellazione di molti di essi, deve fare i conti con molti punti interrogativi sulla sua gestione. Il tentativo di fare un po’ di chiarezza sull’argomento è toccato all’assessore regionale all’istruzione ed alla formazione Pippo Rossetti: “In realtà pensiamo che queste deleghe, sparita la Provincia, sia difficile darle ad aggregati di Comuni, all’area vasta il cui compito delle ex Province è definito dallo Stato”.

“In questo momento però lo Stato deve darci delle risposte precise perché le funzioni delle Province determinano delle responsabilità di servizi pubblici, di coordinamento territoriale, di tutela, di sviluppo delle competenze e dei servizi per il lavoro. Richiedono però le funzioni del personale e delle strutture operative: non possiamo non riorganizzare gli Enti locali, a partire dal superamento delle Province come quella di Savona, se non anche dalle risorse messe in campo. Ci sono entrate proprie, ci sono mutui, ci sono trasferimenti da parte dello Stato, si è usato un fondo sociale europeo ed anche dei fondi regionali. Ora noi dobbiamo con il Governo capire bene come personale, struttura e funzioni portino anche il cosiddetto ‘zainetto’ delle risorse. Prendere del personale per fare delle attività, vuol dire avere la garanzia di una copertura che fino ad oggi le Province hanno avuto grazie ai trasferimenti e le entrate proprie” osserva Rossetti.

Sui tempi l’assessore regionale è molto chiaro nel precisare che, in assenza di indicazioni precise, nessuno farà mosse avventate: “La scadenza dell’8 luglio ai sensi del decreto è una scadenza che per noi non è perentoria. Se lo Stato non dice con quali risorse gli Enti che assorbono le funzioni provinciali possono operare è evidente che le Regioni staranno ferme. C’è un tavolo tecnico politico che lavoro troppo lentamente e l’appello al Governo Renzi è affinché le riforme istituzionali non siano solo a tavolino, ma mettiamo le mani nel piatto e mettiamo quindi i puntini sulle ‘i’ su tutto quello che le Province stanno facendo: chi continua a farlo e con quali responsabilità, con quali risorse, salvaguardando le competenze delle persone che in questi anni hanno operato, io credo anche bene, nelle Province”.

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