Cronaca

Operazione “Hot Velox”, il vigile indagato con Saroldi si difende dal pm: “Eseguivo gli ordini del mio superiore”

insegna polizia municipale spotorno

Spotorno. Anche Gabriele Ingrassia, l’agente della polizia municipale di Spotorno indagato a piede libero nell’ambito dell’inchiesta “Hot Velox”, ha chiesto di essere interrogato dal pm Daniela Pischetola. Questo pomeriggio il vigile, accompagnato dal suo legale Fausto Mazzitelli, si è presentato in Procura per chiarire la sua posizione rispetto alle accuse che gli sono state contestate.

Ingrassia è finito nei guai nell’inchiesta che ha portato all’arresto del suo comandante, Andrea Saroldi (indagato per concussione per costrizione, corruzione in atto contrario al proprio dovere, calunnia, rivelazione di segreti d’ufficio, falso e truffa), accusato di essere stato al centro di un giro di mazzette legate agli appalti dei lavori di manutenzione della segnaletica stradale e il noleggio di autovelox.

L’agente della Municipale deve rispondere di concorso in truffa e falso per aver accompagnato con l’auto di servizio ed in orario di lavoro il suo superiore ad “incontri privati” e per l’annullamento di una multe. Contestazioni che Ingrassia ha respinto spiegando al pm di essersi limitato ad eseguire le “disposizioni” del suo superiore. L’agente insomma si sarebbe limitato ad accompagnare Saroldi dove richiesto e, per quanto riguarda la multa, l’avrebbe annullata sempre su indicazione del comandante della Municipale di Spotorno.

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