Cronaca

Labrador trovato morto nel lago di Osiglia: il padrone condannato a 15 mila euro di multa con la sospensione

labrador osiglia

Osiglia. Quindicimila euro di multa con la sospensione condizionale della pena. E’ la condanna che il giudice per le indagini preliminari del tribunale di Savona ha inflitto al quarantenne valbormidese, M.P., che doveva rispondere dell’accusa di aver ucciso il suo cane, un labrador, gettandolo con le zampe legate nel lago di Osiglia. Un episodio, che risale al luglio di un anno fa, e aveva scatenato un grandissimo clamore, non solo mediatico. Diverse associazioni animaliste, ma anche normali cittadini, si erano attivati per chiedere a gran voce che fosse fatta giustizia per l’animale con l’individuazione del responsabile.

Sul caso aveva indagato la polizia municipale che, grazie al microchip del cane, aveva individuato l’ultimo proprietario del cucciolo. Messo alle strette l’uomo avrebbe anche ammesso di aver effettivamente gettato il cucciolo nel bacino artificiale di Osiglia. Il padrone dell’animale avrebbe però riferito che al momento di buttarlo nel lago era già morto (secondo la versione della moglie dell’uomo il labrador si era soffocato in casa con un giocattolo).

Al termine degli accertamenti del caso l’uomo era stato indagato per maltrattamento di animali. Il pm titolare del fascicolo, nell’ottobre scorso, aveva poi richiesto che nei confronti del quarantenne venisse emesso un decreto penale di condanna al pagamento di una multa da 15 mila euro (la pena detentiva inflitta dal magistrato, due mesi di reclusione, era infatti stata convertita in sanzione pecuniaria). Una richiesta che era stata accolta dal gip che, a febbraio, aveva emesso il provvedimento concedendo all’indagato, un incensurato, la sospensione condizionale della pena.

L’Enpa, che aveva promesso di costituirsi parte civile nell’eventuale processo con la tutela legale dell’avvocato Lucrezia Novaro, non ha nascosto la delusione per una pena ritenuta troppo lieve. “Credo che la sospensione in questo caso non aiuti chi ha commesso un reato così a coglierne la gravità. L’indagato, di fatto, non subisce nessuna conseguenza per il suo grave gesto” fanno notare dall’associazione.

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