Economia

Bilanci Tpl, Faisa Cisal: “Scelte sbagliate scaricate sui lavoratori, ora vigilare per evitare sprechi”

Tpl Linea

Savona. In data 8 aprile si è tenuto un incontro, richiesto dalla Rsu, con la direzione di TPL Linea per avere chiarimenti sulle incongruenze evidenziate da alcuni delegati della Rsa Faisa nel bilancio aziendale 2012.

“La prima considerazione che vorremmo fare è che dal 2009 al 2012, prima della fusione ACTS- SAR, si è avuto un calo di circa 1 milione e 100 mila passeggeri – dicono da Faisa Cisal – che ha ovviamente comportato un corrispondente minor introito da bigliettazione, dovuto sicuramente ai tagli per circa 490 mila Km di corse, considerate dell’azienda a bassa utenza, per compensare parzialmente gli incrementi di fattori produttivi, quali ad esempio il gasolio”.

“Noi crediamo che quest’azione di razionalizzazione non abbia avuto quel buon successo che l’azienda decanta nel bilancio – continuano – essendo state eliminate parecchie prime corse del mattino e diverse ultime della sera ma soprattutto avendo ridotto da 3 a 2 corse all’ora la linea Savona – Finale – Albenga – Andora e spostando i capilinea intermedi di Finale L. e Albenga a Pietra Ligure, determinando maggiori difficoltà al personale viaggiante che, soprattutto d’estate, ma anche nei week-end o nelle corse di maggior afflusso, non riesce a fare le coincidenze previste, lasciando “a piedi” in mezzo alla strada parecchi utenti diretti verso ponente”.

“Troviamo anche che giustificare, da parte del direttore d’esercizio, il calo d’introiti da bigliettazione con una maggior evasione tariffaria non corrisponda a verità dato l’incremento della verifica avvenuto in questi ultimi anni che però sembra non abbia portato, nonostante l’affidamento a una società esterna, al recupero dei crediti da evasione tariffaria che ci si aspettava – è la critica di Faisa Cisal – Si aggiunga a questo il fatto che l’introduzione di un nuovo sistema tariffario a fasce sembra non permetta all’azienda di avere dati precisi sulla provenienza degli utenti e quindi dati solo stimati”.

“Tra le altre cose è emerso anche il mancato rispetto da parte aziendale dell’accordo siglato in data 6 agosto 2007 nel quale si sottolineava, a causa di una crisi economica aziendale, la necessità di condividere una ristrutturazione organizzativa/tecnica – continuano – Il frutto di tale condivisione fu che i parametri professionali più alti presenti in azienda, da quella data, fossero il 205/210. Nel 2012 i livelli superiori a 210 erano 3, a luglio 2013 avevamo; 1 parametro 250, 6 parametro 230 e 4 parametro 210. A ristrutturazione avvenuta, dopo 5 anni di sacrifici imposti ai lavoratori, che hanno visto un peggioramento delle condizioni di lavoro e del salario, forse qualcuno ha pensato bene di tornare a gestire l’azienda con criteri consociativistici e clientelari. Inoltre stiamo ancora pagando risarcimenti per centinaia di migliaia di euro per alcuni di coloro che licenziati, hanno dimostrato, ricorrendo alla magistratura, le scelte errate della precedente gestione”.

“A fronte di quanto finora descritto, riteniamo che l’azienda, e un certo tipo di classe politica che pensa solo a piazzare i propri uomini, spesso sopravvalutandone le capacità, abbia agito in modo irresponsabile scaricando i costi di scelte scellerate sui lavoratori, e sulla cittadinanza che ha visto un peggioramento del servizio di trasporto pubblico Savonese”, è la richiesta della segreteria provinciale di Faisa Cisal.

“Vorremmo anche rivolgere un’esortazione alla politica Savonese, in primis Comune e Provincia, enti proprietari di maggioranza, affinché cambino il proprio modo di agire, vigilando meglio di quanto abbiano fatto finora sulla gestione della propria partecipata, onde evitare altri sprechi che, per il 2013 incidono in buona parte sul bilancio che pare sia in passivo di circa un milione di euro, in modo da non vanificare I sacrifici fatti dal personale negli ultimi anni e garantire così un servizio di trasporto pubblico più efficiente e utile alla cittadinanza.
Facciamo un particolare invito alla Provincia affinché aderisca all’Agenzia per il Trasporto pubblico regionale, senza assurde condizioni, che permetterà alla nostra azienda di recuperare l’I.V.A., mettendo così il bilancio in sicurezza ed evitando così agli Enti proprietari di dover nuovamente ripianare I debiti di Tpl Linea, ricordando inoltre che a giugno 2014, scadranno i 2 anni di proroga per effettuare il servizio di trasporto pubblico e quindi bisogna adoperarsi per la soluzione di questo impellente problema, lasciando stare inutili ingerenze nella T.P.L. Linea che non Le competono. Siamo certi che dipendenti sapranno apprezzare tutte le azioni volte alla salvaguardia dell’azienda”, concludono.

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