Cronaca

Tirreno Power, in attesa di Riesame e istanza di dissequestro la Procura “studia” i movimenti di carbone e olio combustibile

auto magistrati tirreno power

Savona. Tre binari paralleli. Sono quelli sui quali corre il destino del procedimento giudiziario relativo alla centrale termoelettrica di Vado Ligure. Da un lato c’è il ricorso al tribunale del Riesame presentato dal capo centrale Pasquale D’Elia (si attende che venga fissata una data per la discussione), dall’altro c’è “la via d’uscita” proposta dal gip Fiorenza Giorgi, ovvero l’istanza di dissequestro dei gruppi a carbone che i legali dell’azienda, coordinati dall’avvocato Paola Severino, dovrebbero presentare seguendo le indicazioni contenute nel dispositivo firmato proprio dal giudice. E poi c’è l’inchiesta della Procura di Savona che, nonostante si sia già concretizzata nel blocco dell’impianto, ovviamente continua e sembra portare delle novità.

Oltre ai filoni investigativi già avviati (quelli che stanno analizzando tutte le autorizzazioni concesse a Tirreno Power e gli enti che le hanno rilasciate), il procuratore Francantonio Granero e il sostituto Chiara Maria Paolucci avrebbero iniziato a concentrarsi sui movimenti del carbone e dell’olio combustile intorno alla centrale. Secondo quanto trapela, i magistrati si stanno occupando di ricostruire le movimentazioni di queste materie prime verso l’impianto vadese: una sorta di studio di settore per verificare i quantitativi effettivamenti utilizzati nella centrale. Una scelta che potrebbe permettere di vedere se la produzione dichiarata da Tirreno Power sia in linea con le quantità di materie acquistate dall’azienda. Un lavoro certamente complesso e che richiederà tempo.

Il prossimo “step” sul fronte giudiziario della vicenda Tirreno Power dovrebbe essere comunque la fissazione del Riesame davanti al collegio del tribunale di Savona. Le tempistiche per la presentazione di un’istanza di dissequestro al gip sembrano invece dilatarsi.

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