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Vado, tartaruga maltrattata e gettata via: cercasi nuovo proprietario

tartaruga

Vado L. Quando le vedi nei negozi di animali sono piccole, graziose ed economiche; e conquistano subito tuo figlio che ti mette a perdere per comprargliene una. Sono le tartarughe d’acqua, che poi crescono, assieme al figlio che se ne disinteressa. E quindi finiscono spesso abbandonate nei torrenti, dove o muoiono di fame o di freddo (sono originarie del sud degli Stati Uniti) o vivacchiano a scapito della fauna ittica locale.

Sono le tartarughe dalle orecchie gialle, una delle quali è stata trovata ieri da due ragazze in un rigagnolo vicino alla via Aurelia a Porto Vado. La bestiola ha un’età di circa 6 anni ed ha una forma leggermente innaturale; il suo carapace è più alto e più stretto del normale, segno evidente che è stata tenuta e cresciuta in un acquario troppo piccolo, con conseguente prolungato maltrattamento. Poi, come una liberazione, il vergognoso abbandono nel torrentello, dove però sarebbe morta di fame se non l’avessero vista due giovani bariste di un locale vicino.

Ora è in cura, in un acquario adeguato, presso la Protezione Animali savonese (telefono 019 824735, da lunedì a sabato, dalle 10 alle 12 e dalle 127 alle 19) che lancia un appello per trovare qualcuno che la voglia adottare e tenere in una spaziosa vaschetta o, meglio, in un laghetto.

L’Enpa – che ogni anno soccorre decine di questi rettili, chiede a tutti di non comprare animali esotici, per non favorire allevatori improvvisati e l’ennesima forma di sfruttamento del mondo animale. “Quasi il 90% dei soggetti muore infatti tra atroci tribolazioni durante la cattura ed il trasporto, mentre negli allevamenti si registrano mortalità e sofferenze per l’ambiente innaturale in cui crescono – dicono i volontari – L’associazione ha più volte proposto inutilmente ai Comuni, sempre pronti a emanare norme contro cani, gatti e piccioni, di proibire o limitare fortemente la vendita di animali esotici, o almeno obbligare allevatori e venditori a farsi carico delle bestiole non più gradite”.

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