Cronaca

26enne rinchiusa come schiava da due anni ad Andora, convalidato l’arresto di marito e cognato

Carabinieri Alassio

Andora. E’ stato convalidato l’arresto dei due uomini accusati di aver tenuto segregata per due anni T.B., 26enne marocchina. La giovane era giunta in Italia con il marito ed il cognato, sognando una vita migliore: si era invece ritrovata a vivere un’esistenza tragica e violenta, rinchiusa in una casa di Andora con il divieto di uscire. Ogni sua richiesta veniva rifiutata con schiaffi e pugni e il suo unico dovere era quello di servire il marito ed il fratello alla stregua di una schiava.

I due (Rahal El Karroui, 40enne, e Abdelkader El Karroui, 30enne marito della donna), davanti al gip Fiorenza Giorgi, si sono avvalsi della facoltà di non rispondere e restano in carcere. Sono accusati di maltrattamenti, lesioni, atti persecutori continuati e sequestro di persona. Il loro difensore, l’avvocato Andrea Alpicrovi, aveva presentato un’istanza per chiedere gli arresti domiciliari per il marito aguzzino e l’obbligo di firma per il cognato: richiesta che è stata però respinta dal giudice.

La giovane, all’insaputa dei due uomini, ha fotografato quotidianamente i segni e le lesioni sul suo corpo, segni indelebili di una storia che giorno dopo giorno diventava sempre più violenta ed insopportabile. Un drammatico book fotografico tenuto segreto fino a quando, con coraggio, ha deciso di chiamare i carabinieri e raccontare la sua storia.

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