Cronaca

In viaggio sul binario unico: tra il mare e il versante (non ancora) franato. Il video che ricostruisce l’incidente

Andora. Diciamolo, la vista è una goduria per gli occhi. Immaginatevi ancora assonnati su un treno che sfiora il mare, con un panorama blu che si offre allo sguardo e un orizzonte baciato dal sole. Roba da rendere piacevole anche un viaggio verso l’ufficio, in barba a chi, nelle grandi città, al massimo viene accecato da qualche neon di metropolitana.

Ecco, il viaggio sui binari che collegano Andora a Cervo e poi proseguono verso la Francia è un po’ così. Certo, se a crollare improvvisamente non è mezzo versante, e a penzolare sulla propria testa non è qualche minacciosa struttura di cemento, come accaduto venerdì scorso ai passeggeri dell’Intercity travolto dalla frana precipitata da Capo Mimosa. In questo caso la trasferta su rotaia diventa decisamente meno piacevole, e gli spostamenti su un binario unico che si insinua tra paesaggi meravigliosi perdono qualsiasi connotato romantico.

Oggi, nel “post-deragliamento”, percorrere quel tratto è impossibile e gli occhi si soffermano sulle immagini che hanno fatto il giro del Web e dei tg e che immortalano un treno adagiato tra un versante cadente e il mare. A riportarci su quei binari rimane così un video in cui si può salire, almeno virtualmente, a bordo del convoglio che, dopo essere arrivato ad Andora, prosegue lungo Capo Mimosa – luogo del “fattaccio” – e arriva fino a Cervo per poi andare ancora oltre. Il tutto rigorosamente su un binario unico, in attesa di quel raddoppio di cui si parla da troppo tempo ma per il quale mancano i finanziamenti necessari.

E mentre oggi una delegazione di rappresentanti liguri, con a capo il governatore Claudio Burlando, sarà a Roma per chiedere conto di questo progetto e, soprattutto, dei modi e tempi di rimozione del convoglio uscito dai binari, i pendolari nostalgici possono lasciarsi trasportare lungo quella tratta, in cui le carrozze si insinuano in piccoli spazi, superano mini gallerie che ricordano tane per topi, sembrano in bilico sul mare, per poi procedere a pochi metri da case e palazzine. Nella speranza di evitare manovre sbagliate o incappare in nuovi smottamenti di un territorio fragile.

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