Valleggia: prosegue fino a domenica la mostra dedicata a Maria Galfrè Bonelli

Varie 13

Quiliano. Prosegue, a Valleggia di Quiliano, la mostra dedicata all’artista Maria Galfrè Bonelli. La mostra, inaugurata il 5 dicembre, proseguirà fino a domenica 15 dicembre nella galleria d’arte “Il Cavallo” in via Fratelli Cervi 1/R, con orario di apertura tutti i giorni dalle ore 17 alle ore 19.

Parte del ricavato delle vendite sarà devoluto alla Comunità servizi Fondazione diocesana onlus Casa Famiglia. Per informazioni ed appuntamenti è possibile contattare il 3487752276.

Maria Galfrè è scomparsa prematuramente nel 1998 e ha lasciato un gran vuoto nell’ambito della cultura artistica e della ricerca sui materiali di questo Terra. Il percorso artistico di Maria Galfrè è fatto di fatica, di studio, di frequentazioni di studi di pittori e ceramisti (si può ricordare Umberto Ghersi, Sandro Soravia), di dubbi e… di silenzi.

La conosciamo per i suoi interventi come illustratrice della raccolta “Voci di donne”, edita dalla Provincia di Savona, per i suoi sentiti disegni nel libro dedicato alla Madonna di Misericordia di Savona, ma dopo la mostra personale presso la Galleria San Michele di Savona non è più apparsa con le sue opere. La sua prima apparizione nell’arte “ufficiale” è del 1972 a Pozzo Garitta (Albissola Mare); c’è stata, poi, la personale alla Galleria Sant’Andrea di Savona (1981), in occasione della quale Luigi Pennone parla di questa sua “felice scoperta” che “ci narra di paesaggi sognanti, necessariamente sentiti in un’essenza indefinita e mutevole in cui senti l’amore per la natura, per l’albero, per il cespuglio, per le figure di un viandante solitario (…)”.

Successivamente ha tenuto una mostra personale organizzata dall’Associazione Culturale “A. Barile” nell’atrio del Comune di Savona (1986). Ha svolto una profonda ricerca sullo sport del polo, nel rapporto uomo-cavallo e gioco, tanto da presentare a Roma nel 1990 i suoi lavori. Ha preso parte, inoltre, alla rassegna internazionale di “Etruria Arte 6” a Venturina (Piombino), ottenendo un ottimo riscontro di critica grazie alle sue creazioni con la tecnica incisoria.

Non ha tralasciato la ceramica, anzi, è diventata scultrice con tale materia, si ricorda la “Seggiola su una foglia”, suggestivo e poetico titolo della mostra di ceramiche ed acquerelli che la Galfrè ha esposto nel 1992 al Circolo Culturale “G. Bonelli” di Albissola Marina per arrivare all’originale grande “Albero di KaKi” del 1995, opera monumentale che l’Artista avrebbe voluto rendere pubblico in qualche sito Istituzionale, ma non ebbe la fortuna di vedere ciò realizzato. Freschezza e sensibilità davvero particolari l’hanno resa speciale nel cuore di molti amici e collezionisti.

Il “Giardino” di Maria è “una contea silenziosa nel cuore della città”. Lei ha avuto una “confidenza” particolare con il creato, con il paesaggio: si sente la sua intima adesione alla ostentazione del bello che la natura ci offre. Una visione, un sentimento che non si ferma all’albero in quanto tale ma esso è il pretesto per un esame, per una lettura più ampia rivolta al territorio. Terra, acqua, fuoco… vento e poesia sono le parole con le quali Maria Galfrè ha inventato il suo “magico giardino”, così sereno e vero nella forza del suo messaggio che, ancora, oggi andrebbe riproposto e colto nella sua originalità.

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