Cronaca

Forconi, riprende la protesta: scontri con le forze dell’ordine. Mannarà: “La gente applaude dalle finestre”

Savona. La protesta dei forconi riprende vigore a Savona. Un gruppo di manifestanti (circa cento persone) hanno preso le mosse in un corteo verso la Torretta: hanno cercato di sfondare il cordone della polizia e dei carabinieri, ma poi si sono seduti a terra.

Il concentramento che si è creato in Piazza Saffi ha provocato qualche lieve contraccolpo sulla viabilità. Le forze dell’ordine stanno già valutando possibili provvedimenti per i responsabili di cortei non autorizzati. Si sono registrati scontri tra manifestanti e agenti, con qualche contestatore che è riuscito ad oltrepassare il blocco delle forze dell’ordine. Nonostante qualche momento di tensione, alla fine la protesta è rientrata con i manifestanti rimasti davanti alla Prefettura, inneggiando cori e slogan.

Comune e direzioni scolastiche hanno avvisato studenti e genitori perché si evitino nuovi episodi di disordine: “E’ stata constatata la partecipazione di giovani studenti prevalentemente indotti alla protesta da persone adulte, di cui alcune note alle forze dell’ordine, estranee all’ambiente scolastico”.

E ancora: “Sembrerebbe che gli stessi abbiano cercato di coinvolgere i commercianti ad una chiusura forzosa di alcune ore per domani mattina, minacciando azioni di ritorsione in caso di mancata adesione”.

Davide Mannarà si fa portavoce del coordinamento 9 dicembre: “Stanno facendo passare informazioni sbagliate su questa manifestazione, come se fossimo violenti o come militanti di estrema destra. Non siamo nessun partito né vogliamo strumentalizzazioni. Vogliamo manifestare in modo civile e pacifico. Loro non si aspettavamo che ragazzi così giovani potessero essere democratici… Abbiamo dato un esempio di democrazia. C’è qualcuno che cerca di strumentalizzare il popolo. Mentre passiamo le persone dalle finestre ci battono le mani. I commercianti chiudono le serrande in segno di solidarietà”.

“L’importante è che domani il sindaco parli con i ragazzi, almeno per risolvere i problemi della scuola. I ragazzi si sentono traditi: non hanno i riscaldamenti, non hanno i bagni puliti, non hanno la rete Internet. I giovani vogliono solo poter sognare e vedere i propri sogni realizzati” afferma Mannarà.

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