Cronaca

Savona, il sindaco Berruti stronca i “forconi”: “Non è una protesta democratica, c’è il rischio di adolescenti strumentalizzati”

Savona. Riunione convulsa in Prefettura tra il sindaco savonese Federico Berruti e il prefetto Gerardina Basilicata in una giornata di disordini cittadini, durante la protesta dei forconi, a tratti tumultuosa. Il primo cittadino non va per il sottile e contesta i comportamenti incontrollati di una parte dei manifestanti.

“Protestare è un diritto. In questo Savona non ha bisogno di lezioni. La nostra città ha sempre saputo accogliere grandi manifestazioni popolari. I cortei civici contro le bombe, i cortei sindacali per il lavoro, le marce per la pace sono pietre miliari nella storia contemporanea di Savona” premette Berruti.

“Ma ciò che accade in queste ore non c’entra nulla con la nostra tradizione democratica – dice il sindaco – In queste ore la città è paralizzata da comportamenti che danneggiano o impediscono la vita quotidiana dei savonesi senza alcun rispetto per le regole, per le libertà e per i diritti dei cittadini. Ho espresso pertanto alle istituzioni che hanno la responsabilità dell’ordine pubblico la richiesta di agire con rigore e fermezza per ripristinare l’ordinata vita civile della città, e di predisporre ogni elemento utile affinché coloro che commettono reati possano essere identificati e segnalati all’autorità giudiziaria”.

Berruti punta il dito contro la presenza di giovanissimi, preponderante nel corteo che si è staccato da piazza Saffi: “Desta particolare preoccupazione la partecipazione di giovanissimi alle manifestazioni. Le proteste giovanili vanno considerate sempre con maggiore tolleranza. Ma in questo caso il rischio è che si strumentalizzino l’inesperienza e la passionalità tipiche dell’adolescenza. Richiamo pertanto tutti noi genitori e, insieme a noi, il mondo della scuola, ad impegnarsi in queste ore per aiutare i più giovani a distinguere tra la legittima protesta da un lato, e la prepotenza ed il sopruso dall’altro”.

Fa da sponda alle parole del titolare di Palazzo Sisto un comunicato firmato da diverse associazioni cittadine (Comitato Cittadino Resistenza Antifascista, ACLI, ANED, ANPI, ARCI, Associazione donne in nero contro la guerra, Ass. Sandro Pertini, Cgil, Cisl, Uil, Circolo Giustizia e Libertà Astengo, Comitato bombe savona, Emergency, Fiap, Fivl, Isrec, Libera Ass. Don Beppe Diana, Unione Donne in Italia, Forum Giovani SEL, Giovani Comunisti, Giovani Democratici, TILT, Federazione dei Verdi,Italia dei Valori, Noi per Savona, Partito dei Comunisti Italiani, Partito Democratico, Partito della Rifondazione Comunista, Sinistra Ecologia Libertà, Associazione di amicizia Italia-Cuba).

Si legge nel documento: “Le forze e le componenti democratiche e progressiste della provincia di Savona hanno assistito a questa giornata e al crescendo di provocazione da parte dei manifestanti con stupore e inquietudine: condividiamo il malessere generalizzato e lottiamo ogni giorno per esprimere le difficoltà delle persone ma non possiamo che dissentire su tutta la linea per toni, scopi e strumenti utilizzati dai manifestanti. Nell’ora più buia del paese, quando la crisi è più forte e colpisce anche con la sua coda, qualcuno parla agli istinti più naturali e irrazionali di un paese ferito e cerca di portarlo dalla sua parte. Lo scopo è quello di sovvertire un ordine istituzionale che ha nelle sue regole costituzionali la prima garanzia per i cittadini”.

“La preoccupazione per le regole del gioco violate, per l’identità di chi si cela dietro ai forconi e per la trascuratezza con cui il problema è stato fin qui affrontato, si uniscono nei nostri cuori e nella nostra azione alla massima solidarietà verso i problemi delle persone che scendono in piazza: anche noi siamo dalla parte di pensionati, studenti, disoccupati, famiglie in difficoltà, immigrati e persone in difficoltà. Noi intendiamo parteggiare per le manifestazioni civili, che rispettano le regole del gioco e che hanno riguardo della democrazia e dello spirito costruttivo a cui siamo chiamati, come cittadini. Ci opponiamo, invece, alle manifestazioni che si fanno scontro, che ricorrono alla violenza, anche verbale, e al danneggiamento: siamo contrari alle proposte totalitarie e slegate dal corso istituzionale del paese, perché inneggiano a un modo di fare che non appartiene alla tradizione della democrazia” si legge ancora.

“Ci ritroviamo quindi in quanto ha scritto nei giorni scorsi l’Anpi torinese, denunciando la deriva filofascista del movimento dei forconi, regista nazionale di questa manifestazione: se per alcuni «la costituzione di un governo temporaneo magari con una figura militare di riferimento» può essere una soluzione ai problemi del Paese, noi siamo di tutt’altro avviso. Crediamo che il rifiuto ed il disconoscimento delle forme democratiche non siano la soluzione ai problemi del Paese e dell’Europa: sono, invece, un segnale preoccupante, presagio di altri tempi in cui terrore e dittatura hanno dominato in Italia. Il riaccendersi di ideali fascisti spazzerebbe via il lavoro dei Padri costituenti e il sacrificio di chi ha lavorato per la crescita democratica del nostro Paese. La soluzione possiamo trovarla nella partecipazione democratica, nel coinvolgimento nella cosa pubblica e nell’integrazione: è su questo terreno che intendiamo condurre il nostro impegno civile e politico, garantendo a tutti una voce che possa portare le istanze vere, delle persone che vivono in Italia, fino ai massimi livelli istituzionali del Paese e dell’Unione europea. Il cambiamento vero e duraturo non può che avvenire dall’interno e crediamo che questo valga tanto per l’Italia quanto per l’Europa. Crediamo altresì che solo rispettando le regole di convivenza civile si possano portare avanti le lotte per le riforme e per i cambiamenti che sono richiesti alla nostra civiltà” recita il documento.

“Troviamo infine allarmante e sconcertante il blocco privo di regole alle nostre città, che ha di fatto non solo bloccato la produttività (obiettivo degli scioperi storici) ma impedito lo svolgersi dei più banali e fondamentali servizi di assistenza e sicurezza, compreso il soccorso medico. Ciò travalica il consueto e naturale disagio che si accompagna a ogni manifestazione, sfociando nell’inciviltà e nel danno ai cittadini stessi per cui si dice di manifestare. Chiediamo a tutte le forze democratiche e rispettose dei principi costituzionali e delle regole che ci siamo dati, che siano di sinistra o di destra, che condividano con noi ideali e battaglie o che siano nostri rivali in politica, di presidiare questi principi cardine della nostra Repubblica” concludono le Forze Democratiche Savonesi.

Anche ad Albenga la protesta si è fatta sentire, specie in piazza del Popolo e alla stazione. Slogan e cori sono stati capitanati dagli Ultras. Stessa presenza di giovanissimi nelle fila dei manifestanti, che hanno concentrato il corteo nel pomeriggio.

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