Politica

Lavori all’impianto per la differenziata di Villanova: a giudizio il vicesindaco Balestra e altri quattro

Pietro Balestra

Villanova d’Albenga. Cinque rinvii a giudizio per una presunta vicenda di truffa, che ruoterebbe intorno al pagamento dei lavori di ampliamento dell’impianto per la raccolta differenziata e recupero rifiuti in località Ciappe del Comune di Villanova d’Albenga. Nei guai sono finiti il vicesindaco Pietro Balestra, il segretario comunale Eugenio Navone, il responsabile dell’ufficio ragioneria Ivo Viola, il funzionario dell’ufficio tecnico Cristian Orrù e il rappresentante di un’impresa, la Progesam, Gregorio Paonessa.

L’accusa per tutti gli imputati (il processo inizierà a gennaio prossimo davanti al Collegio del tribunale di Savona) è di truffa a danno di una seconda impresa che aveva eseguito in subappalto i lavori per il Comune, la “Dall’O”, e abuso d’ufficio in concorso. L’intricata vicenda risale agli anni tra il 2006 e il 2008 quando il Comune aveva affidato i lavori sull’impianto per la raccolta differenziata alla Progesam (poi fallita nel 2010) che, a sua volta, aveva poi affidato una parte di essi alla Dall’O. I problemi sarebbero iniziati con la cessione (nel dicembre 2006) da parte della Progesam dell’intero credito derivante dall’appalto con il Comune alla banca Ifis. In quel momento, secondo l’accusa, l’impresa pur dovendo al subappaltatore oltre 300 mila euro, non gli comunicò la cessione.

Il Comune aveva continuato a versare regolarmente gli importi per il pagamento dei lavori, prima alla Progesam e poi alla Ifis, ma di quelle somme nulla era stato versato alla Dall’O che, nel 2008, aveva quindi presentato un esposto in Procura. L’impresa subappaltatrice denunciava appunto il mancato pagamento dei lavori regolarmente svolti e accusava il Comune di aver versato i soldi alla Progesam prima ed alla Ifis poi. Il Comune da parte sua si è sempre difeso sostenendo di aver agito in buona fede tanto che, dopo aver saputo della denuncia della Dall’O, il saldo finale per i lavori (324.720 euro) era stato versato nel novembre del 2008 su un libretto di deposito della Banca Carige. Una decisione presa proprio per tutelare il subappaltatore che, nel frattempo, aveva anche aperto un contenzioso in sede civile con la Progesam.

In estrema sintesi Balestra e gli altri funzionari del Comune (assistiti dagli avvocati Piccone, Opizzo, Arduino, Cangiano) si sono sempre difesi ritenendo di aver pagato regolarmente le ditte e di aver invece “congelato” i pagamenti non appena saputo del problema sollevato dall’impresa Dall’O. Al termine del contenzioso civile, che ha riconosciuto i crediti vantati dal subappaltatore, quest’ultimo era stato regolarmente pagato dal Comune di Villanova attraverso i soldi versati nel conto di deposito.

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