Cronaca

Inchiesta Tirreno Power, isolati gli agenti inquinanti della centrale: all’esame i casi di malattia

tirreno power

Vado L. Una doppia consulenza minuziosa, con le tecniche più sofisticate, che è riuscita a scandagliare e separare ogni singolo “elemento o fattore inquinante”, isolando l’inquinamento prodotto dalla centrale termoelettrica di Vado Ligure, anche rispetto agli agenti inquinanti provenienti da zone limitrofe, come il territorio valbomidese. E’ quanto trapela dalla Procura di Savona nell’ambito dell’indagine su Tirreno Power, che al momento vede tra gli indagati Pasquale D’Elia, responsabile della centrale, con l’ipotesi di reato di disastro ambientale.

Poco, invece, trapela dalle audizioni avute dal procuratore capo Francantonio Granero e dal pm Maria Chiara Paolucci avute in sede di Ministero dell’Ambiente con i funzionari che si sono occupati della procedura per l’Aia e, negli anni passati, delle autorizzazioni riguardanti l’impianto vadese. Anche il rilascio dell’AIA potrebbe essere nel mirino degli organi inquirenti. Le carte della perizia saranno al vaglio dello stesso Ministero.

Prosegue, quindi, il lavoro di “ricostruzione” da parte della Procura di Savona, che conferma le prime “cifre” sulla mortalità provocata dalle emissioni della centrale: tra le cause prese in esame per l’incremento della mortalità non sono stati considerati i tumori (in quanto più difficile stabilire il nesso causale), bensì le malattie cardiache e polmonari, rilevando almeno un migliaio di casi. Altri riscontri ambientali ed epidemiologici si attendono dal lavoro del pool di esperti nominati dalla Procura.

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