Lettera al direttore

Equitalia umilia le persone…

“Caro Direttore di Equitalia,

Mi rivolgo a Lei perché sono seriamente preoccupato. Nei giorni scorsi, di mattina, sono stato nella vostra filiale di Albenga, in Via Gorizia 12, dove ho assistito personalmente e visto con i miei occhi qualcosa che mai avrei immaginato.

Nell’attesa di pagare un mod. F23 per una pratica, ho dovuto assistere allo spettacolo – inesorabilmente spietato – di una donna disperata, con le cartelle esattoriali in mano, per un prestito non onorato e la completa assenza di una privacy a tutela sua, rispetto alle altre persone in coda. Di fatto manca una zona di riservatezza, in quest’ufficio aperto al pubblico, per avere informazioni e trattare la propria pratica.

Sono stato male, dentro di me. E, improvvisamente, ho pensato a tutte le vittime della crisi economica, spesso passate da Equitalia prima di aver fatto ricorso talvolta anche a gesti estremi. Chi non riesce a pagare le cartelle esattoriali e le ingiunzioni di riscossione non è sempre un ladro professionista o un disonesto. Spesso è un ingenuo o incauto avventore del prestito a rate, illuso di poter conquistare un pezzetto di irrisoria felicità e, talvolta, di guadagnarsi un apparente riscatto sociale. Non si possono punire le persone in questo modo.

La situazione è allarmante. Restituiamo dignità alle persone: Equitalia non può mortificare davanti al pubblico seduto sulle panchine chi è in coda allo sportello per trattare un mancato pagamento. Le suggerisco una prova, caro Direttore: provi Lei, a sedersi, come ho fatto io l’altra mattina, tra la gente in attesa. Avrà un senso di vergogna tale da adoperarsi immediatamente per risolvere lo spiacevole disagio di chi si sente umiliato presso i vostri sportelli. Un piccolo gesto di umanità e dignità non costa nulla”.

Dr. Eraldo Ciangherotti
Ex assessore Comune di Albenga

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