Cronaca

Calci e botte ai nonni, diciottenne alassino condannato a 18 mesi in abbreviato

Tribunale

Alassio. Era accusato di maltrattamenti verso i nonni. Stamattina un diciottenne alassino, A.N., che nel settembre scorso era finito in manette dopo l’ennesimo scontro verbale e fisico tra le mura domestiche, è stato condannato ad un anno e sei mesi con l’abbreviato davanti al giudice Emilio Fois. Il ragazzo è stato invece prosciolto dall’accusa di lesioni visto che nel frattempo i suoi familiari (presenti in tribunale per stargli vicino durante il processo) hanno ritirato le querele contro di lui.

Subito dopo l’arresto il diciottenne, che è difeso dall’avvocato Paolo Gianatti, si era detto pentito per il suo comportamento e disponibile a seguire un percorso di recupero. Secondo i poliziotti del commissariato di Alassio che si erano occupati dell’indagine, da tempo A.N. maltrattava i nonni insieme ai quali viveva con il padre.

Dalle testimonianze degli anziani era emerso che il diciottenne in più occasioni avrebbe alzato le mani contro di loro. Percosse che sarebbero iniziate quando lui era ancora minorenne ed aveva riempito di calci il nonno ultrasettantenne, facendolo finire a terra e infierendo su di lui con una raffica di pugni, tanto da rompergli quattro costole e mandarlo in ospedale. Trattamenti simili sarebbero poi stati riservati nei mesi successivi al padre. Di recente, dopo che il genitore aveva subito un’operazione alla cervicale, il ragazzo lo avrebbe anche minacciato di colpirlo in quella zona per fargli ancora più male.

L’episodio che aveva portato all’arresto di A.N. però era accaduto a settembre, nella casa di Moglio dove vive con papà e nonni (i suoi genitori sono separati e la mamma vive a Genova). Il ragazzo sarebbe stato ripreso perché, mentre tutti erano nell’orto a lavorare, stava davanti alla tv sul divano. “Sarebbe ora che venissi a lavorare anche tu” avrebbe detto il padre che, per risposta, avrebbe ricevuto una pantofola in faccia. A quel punto, per calmare il diverbio, sarebbe intervenuto il nonno che, secondo l’accusa, dopo averlo rimproverato era stato preso per la gola e strattonato. Di qui la chiamata al 113 e l’arresto del ragazzo per maltrattamenti in famiglia.

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