Savona. Province a quanto pare al capolinea e il numero uno di Palazzo Nervi, Angelo Vaccarezza, parla di “morte di un paziente sano” per ciò che concerne l’ente da lui amministrato in questi anni e che è andato ad approvare il bilancio di previsione 2014, assicurando servizi per i cittadini e mantenendo i posti di lavoro.
Il futuro è nero per questi enti intermedi, la cui abolizione, secondo Vaccarezza, è “frutto di una politica che si lascia andare al populismo purché si dia in pasto qualcosa a qualcuno”. E il futuro? “Per quanto mi riguarda speravo di ripresentarmi alle provinciali per sottoporre il mio operato al giudizio dei savonesi, ma purtroppo non è possibile. Intanto guardo con interesse alle dinamiche dello scenario politico nazionale, e alle sfide che si delineano. Vorrà dire che, dopo i 6 mesi che ancora mi aspettano a capo dell’ente provinciale, farò il priore della confraternita delle Cappe Turchine che, insieme a quello di sindaco di Loano, è stato sempre il mio sogno” taglia corto il presidente della Provincia di Savona.
“Eliminare le Province è un male perché la scelta che viene fatta è andare a creare un vuoto senza preoccuparsi di dove andranno finire le competenze e quali costi avranno dopo determinati servizi – spiega Vaccarezza – Oggi eliminiamo un livello e lo sostituiamo non sappiamo con che cosa. Si parla genericamente di unioni di Comuni ma senza specificare i meccanismi che si verrannio a creare”.
“Così si fa solo populismo: ricordo che la politica delle Province con la riforma Berlusconi, ossia quella con cui avremmo votato nel maggio prossimo, costava 70 milioni di euro che rappresentano più o meno 80 parlamentari: era dunque più facile dimezzare il Parlamento e lasciare i servizi sul territorio. Quella di Savona, insieme a Bologna, è una delle due Province d’Italia che approva il bilancio: è un grande risultato, è merito di tutti. Nel 2014 garantiremo servizi e posti di lavoro. Se scioglieranno le Province, quindi, qui da noi ammazzeranno un paziente sano” conclude Vaccarezza.