Cronaca

Prestito da 10 mila euro ad albergatrice con interessi usurari: Antonio Fameli condannato

tribunale Savona aula

Loano. Nuova tegola giudiziaria per  Antonio Fameli che, questa mattina, è stato condannato per una vicenda di usura a due anni e sei mesi di reclusione e novemila euro di multa. Fameli, finito alla ribalta delle cronache per il suo coinvolgimento in una maxi inchiesta su riciclaggio di denaro all’estero (l’operazione “Carioca”), in questo processo doveva invece rispondere di usura nei confronti della titolare di un albergo di Loano alla quale avrebbe prestato diecimila euro applicando sull’importo interessi usurari.

Insieme a lui a giudizio c’era anche una donna, Patrizia Comparelli, 44 anni, che nella vicenda avrebbe avuto un ruolo di mediatore. Anche per lei il Collegio del tribunale ha emesso una sentenza di condanna ad un anno e quattro mesi di reclusione e 4 mila euro di multa con la sospensione condizionale e la non menzione nel casellario della pena.

Gli espisodi che venivano contestati a Fameli (difeso dall’avvocato Maurizio Frizzi) e Comparelli (avvocato Graziano Aschero) risalgono al febbraio-marzo del 2006 quando, secondo la Procura, i due avrebbero approfittato del momento di difficoltà economiche e finanziarie della proprietaria della struttura ricettiva loanese per erogarle il prestito facendosi consegnare, al momento della consegna dell’importo, seicento euro in contanti a titolo di interessi con l’accordo di restituire i soldi entro 30 giorni (la difesa aveva sostenuto che le tempestiche per restituire la somma fossero invece state fisssate in quattro mesi).

Un accordo che era stato rispettato dal gestore dell’hotel che, tramite quattro assegni intestati a Patrizia Comparelli (che nella vicenda avrebbe svolto il ruolo di intermediario), aveva restituito i diecimila euro. Denaro che la donna, a sua volta, secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, aveva poi girato a Fameli.

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