L’assessore Vesco: “Governo sblocchi fondi per ammortizzatori sociali in deroga”

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Regione. “Ammortizzatori sociali in deroga, serve con urgenza un nuovo decreto che trovi la necessaria copertura economica per i restanti mesi dell’anno perché, se è vero che occorre ripensare l’attuale sistema di ammortizzatori sociali per investire maggiormente nel sostegno all’occupazione, è comunque impensabile smantellare tutto dall’oggi al domani, lasciando senza alcuna protezione centinaia di migliaia di famiglie. Lo afferma l’assessore al Lavoro della Regione Liguria commentando lo sblocco degli ammortizzatori da parte del governo fino a maggio.

Il problema degli ammortizzatori sociali in deroga è sempre più grande ed urgente anche in Liguria con 9500 lavoratori che da mesi attendono un assegno di 700 euro al mese e invece non ricevono alcuna indennità.

Spiega Vesco: “Ad agosto erano stati autorizzati i pagamenti di aprile, poi più nulla, in attesa che il governo sbloccasse la situazione. Soltanto venerdì scorso, finalmente, è arrivata l’autorizzazione dal Ministero che ci consentirà di pagare maggio e forse, in tutto o in parte, anche giugno. Ma rimangono scoperti più di sei mesi. E così rimane un esercito di lavoratori e loro famigliari senza alcun sostegno al reddito. Un esercito di invisibili perché i lavoratori coinvolti sono parcellizzati in tante piccole aziende, in media imprese con 8 dipendenti ma anche di due o persino di uno solo; sono coinvolti diverse città e diversi settori produttivi e ciò rende ancora più difficile per queste persone mettersi insieme e far sentire la propria voce, il governo conosce bene i numeri e non può far finta di niente, anche perché sono sempre di più le imprese che, nell’incertezza di poter utilizzare lo strumento della cassa integrazione in deroga, scelgono di licenziare i dipendenti”.

Secondo Vesco “con la cassa in deroga i lavoratori rimangono legati alle aziende le quali temono che, se non arrivano gli assegni, i dipendenti possano rivalersi su di loro. Per molte, già in situazione di difficoltà, significherebbe il colpo di grazia e così preferiscono rischiare sulla mobilità perché in questo modo i lavoratori non sono più loro dipendenti e, dunque, non si sentono responsabili”.

L’assessore regionale al Lavoro auspica che nel Governo ci sia la volontà di disinnescare un dramma sociale che sta esplodendo. Nel frattempo gli uffici regionali sono al lavoro per pagare il più presto possibile almeno gli assegni di maggio e, se le risorse saranno sufficienti, anche quelli di giugno.

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