Cronaca

Il giallo della morte di D’Angelo, il suicidio l’ipotesi più probabile: attesa per gli esami della scientifica

d'angelo

Cairo. In attesa dei riscontri scientifici e degli esami di laboratorio sul Dna di Giancarlo D’Angelo. Proseguono gli accertamenti dei carabinieri per ricostruire l’esatta dinamica che ha portato alla morte dell’imprenditore cairese, morto carbonizzato all’interno di un furgone in una stradina isolata in località Vignaroli a Cairo Montenotte.

Dai risultati tecnici gli inquirenti sperano di chiudere l’indagine sul decesso di D’Angelo: un fatale incidente che ha poi innescato il rogo fatale provocato o da un malore o dalla perdita di controllo del mezzo, anche se nelle ultime ore la pista del suicidio è quella maggiormente battuta.

Ad alimentare i dubbi fin da subito una tanica di benzina trovata sul posto, che potrebbe far pensare ad un rogo non accidentale ma voluto dallo stesso imprenditore 62enne, che si trovava in regime di semilibertà a seguito di una condanna per reati fiscali e finanziari. Inoltre, D’Angelo all’ora dell’incidente (alle 20:00) non si doveva trovarsi lì, ma già in carcere (alle 19 e 30).

Secondo quanto appreso, e stando anche alle testimonianze raccolte, D’Angelo negli ultimi tempi viveva in uno stato di malessere e anche allo stesso don Lupino, della parrocchia dove imprenditore prestava servizio per lavori di pubblica utilità, avrebbe manifestato in almeno una occasione intenzioni suicide. Ora bisognerà attendere gli esiti degli accertamenti scientifici. Per ora i funerali sono sospesi in attesa di chiudere il cerchio sull’indagine: la salma di D’Angelo verrà poi cremata, secondo le sue volontà.

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