Sanità, l’assessore Montaldo: “Serve rivedere blocco della contrattazione”. Il parere della Cgil

Claudio Montaldo

Regione. “La scelta del Governo di non ridurre ulteriormente i fondi a disposizione della sanità è apprezzabile e giusta, ma è sbagliato e incomprensibile che si sia reintrodotto il blocco della contrattazione”.

Il presidente del comitato di settore regioni- sanità, Claudio Montaldo e assessore alla salute della Liguria si compiace, da un lato, per il risultato del lavoro compiuto dalle regioni insieme al Ministero della salute che ha mantenuto indenne la sanità da ulteriori tagli, ma dall’altro stigmatizza “il blocco della contrattazione che solo un mese fa una legge aveva rimosso, anche se solo per la parte normativa”.

“Il lavoro compiuto dalle regioni insieme al Ministro Lorenzin – riconosce Montaldo – crea le premesse per arrivare rapidamente a definire il patto per la salute in un contesto di maggiore serenità”. “Tutto ciò – continua Montaldo – implica pero’ una sempre maggiore responsabilizzazione delle regioni verso i processi di risanamento e di equilibrio che sono sempre piu’ necessari e che devono muoversi nel segno dell’appropriatezza assistenziale e dell’efficienza”. Un quadro con alcune luci da cui risulta secondo l’assessore alla salute ligure “incomprensibile e sbagliata la reintroduzione del blocco della contrattazione che deve essere modificato dal Parlamento”.

Secondo il presidente del comitato di settore regioni-sanità “c’è bisogno di nuovi contratti e nuove convenzioni per ricreare un clima di fiducia e di motivazione nel personale della sanità”.

Questo invece il commento di Francesco Rossello della Cgil Liguria: “Se così fosse, sarebbe una buona notizia alla quale, però, va dato il giusto peso. L’assenza di ulteriori tagli infatti, impedisce al nostro sistema sanitario di precipitare definitivamente nel baratro, ma non rappresenta certo una occasione di rilancio di un settore che, comunque è fortemente indebolito dalle manovre penalizzanti che si sono susseguite in questi anni. Perciò se non si interviene rapidamente a riorganizzare la sanità in Liguria, il sistema rimarrà debole e non potrà passare indenne le prossime manovre”.

“Nel dicembre scorso le organizzazioni sindacali hanno firmato con la Regione un accordo di condivisione di una radicale riforma del nostro sistema sanitario – continua Rossello – Con quel testo si punta ad un’organizzazione da attuarsi attraverso accordi con i medici di base con l’obiettivo di investire sull’istituzione di centri di assistenza ed ospedali di distretto che garantiscano più assistenza, meno attese e meno ricoveri ospedalieri inappropriati. Con lo stesso obiettivo si decide di investire su assistenza domiciliare, presa in carico dei malati cronici e dei non autosufficienti attraverso l’istituzione della dote di cura. Infine si punta a valorizzare i lavoratori della sanità, penalizzati per l’ennesima volta anche da questa legge di stabilità, coinvolgendoli con meccanismi premianti nel processo di riorganizzazione. Insomma, un modello condiviso che riduca i costi e migliori il servizio”.

“Il confronto con la Regione, ripreso dopo la mobilitazione di maggio, è giunto ad un punto che può essere considerato soddisfacente a condizione che ora la Giunta regionale approvi le necessarie delibere attuative. Quindi, senza indugiare oltre, bisogna avviare questo processo di riforma già condiviso prima che sia qualche altra manovra ad imporre nuovi tagli lineari non gestibili” conclude Rossello.

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