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“Italia’s got Talent”: Vanni Oddera ancora in corsa per il titolo di vincitore

Pontinvrea. Le prossime puntate di “Italia’s got Talent” saranno quelle decisive per il destino degli ultimi concorrenti rimasti ad aspirare al titolo di vincitore. Per votare è sufficiente inviare un sms la sera stessa in cui ad esibirsi c’è il nostro preferito, tra tutti i concorrenti. Uno di loro è ligure, molti di noi lo conoscono già, altri lo scopriranno grazie alla trasmissione. Si è appena laureato all’Accademia di Belle Arti di Cuneo in Design, portando come oggetto della tesi, fra altre sue realizzazioni già presenti sul mercato, la sua vera grande passione, la sua moto, o meglio le grafiche e il design della sua Lady.

Dunque l’immagine significa comunicare la propria personalità tramite un linguaggio visivo. Vanni Oddera, quasi 33 anni, è nato e vive a Pontinvrea, e quando si presenta lo dice senza preoccuparsi di specificare che è nell’entroterra di Savona o di indicare questa al suo posto, che sarebbe più conosciuta. Freestyler di professione, nel processo di comunicazione ed autopromozione, nel proporre dunque la sua immagine, ha sempre ricercato un modo più raffinato di elaborare un concetto e di arrivare agli occhi e al pensiero dell’utente finale con una delicatezza non invasiva, con l’eleganza di chi si fa scegliere e che  semmai fa riflettere e magari sognare.

Nel proporsi a se stessi e agli altri, la parola chiave deve essere bellezza nel senso più artistico, concettuale, filosofico ed eccademico del termine. Quello che crea, che sia per lavoro o per passione, è sempre conseguenza di profonde riflessioni e sensazioni. Quello che ama della sua vita è che ha la fortuna di guadagnarsela, se pur rischiando molto, con qualcosa che fa stare bene la gente, ha il potere di fare dimenticare , anche se solo per un istante, i problemi e di fare uscire le persone dalla routine quotidiania. Per lui non c’è emozione più grande del regalare felicità agli altri.

Nel corso della sua formazione ha vinto parecchie gare, e quando era il momento di ritirare il premio, era già andato via. Questo può far pensare che pecchi di presunzione, ma chi lo conosce, sa benissimo che  fa tutto  per il più profondo significato che hanno le cose. Una gara fa stare bene lui, perché lo fa sentire vivo e scatena il suo senso di competizione, ma soprattutto fa stare benee sognare coloro che  guardano gli  atleti. Il dolore che ha dovuto provare per le 21 ossa rotte nel corso della carriera, gli hanno dato il senso del tempo e della vita che passa. Quindi non vanno sprecati, e il suo intento è farlo capire a molti. Questo importa.

Gli piacerebbe molto che le persone conoscessero quanti begli sport, meno conosciuti, esistono. In questo senso spera che le puntate di Italian’s Got Talent, in cui il freestyle è apparso in tv, si diffondano il più possibile nelle case e lascino anche solo una piccola traccia nel cuore di qualche sognatore, perché avvicinarsi a questo sport significa disciplina, forza fisica, elasticità, tanta voglia di allenarsi e tanta responsabilità di se stessi. E’ uno sport molto rischioso, se non gli si da la giusta interpretazione, c’è tanto allenamento, ma anche tanto equilibrio mentale, ma le soddisfazioni hanno una potenza meravigliosa.

La potenza a cui accenna, è la stessa dalla quale è nato il concetto che si trova alla base della Mototerapia. E’ un progetto nato da una sua idea, perché durante i suoi show si accorgeva spesso che le persone disabili non potessero avvicinarsi, o restassero sulle sedie a rotelle troppo indietro per godere appieno dello spettacolo, e non era giusto. Si accorse quindi di quanto fosse fortunato e iniziò a sentire l’esigenza di fare qualcosa per loro, di fare percepire loro le stesse belle sensazioni che da l’andare in moto. Perché questo è quello che lui sa fare, ed è con questo che  vuole sentirsi utile.

Allora ha iniziato a farne salire alcuni per condurli a fare un giro, e quando uno di loro gli ha detto quanto fosse felice di sentire l’aria  sul viso, quando in realtà il vento non c’era, ha capito quanto fosse importante non dare per scontato nulla. Perché se per noi è nulla, per qualcuno è molto. Il progetto è stato capito, ed ora ha attechito anche all’estero, in Russia, dove il messaggio è stato percepito molto bene, e la prima giornata con i ragazzi disabili ha commosso tutti.

Il turbinio di sensazioni che scaturisce da queste esperienze, dal girare il mondo e l’incontrare gente, allo stesso tempo gli fa tanto apprezzare la solitudine, l’intimità e il calore umano di quando ritorna a casa e trova tutto e sa che lo troverò sempre. E’ un bellissimo contrasto, ha bisogno di entrambe le realtà.

Per questo ha comprato una vecchia cascina nel paese in cui è nato e ha sentito l’esigenza di progettarla fino al minimo dettaglio, per rifugiarcisi e ammirarne la bellezza ogni volta. E lì crea, perché si sente ispirato, e lavora anche il legno grezzo di castagno, con cui ha costruito letti e mobili. Lavorare questo legno antico, forte, onesto e saggio, riscalda le ossa e l’anima, è un legno che gli ricorda tanto suo nonno. Immersa nel bosco, perché ha sempre amato pescare in questi fiumi, scorrazzare e vivere a stretto contatto con la natura.

Non può che amare quei posti in cui può sentirsi vicino a tutto e lontano da qualunque cosa. Ha sempre avuto l’esigenza di vivere nel trambusto, per poi gustarsi il momento in cui poteva cogliere uno spiraglio per fuggire e volare sopra a tutti, desiderando da sempre una moto per poterlo fare. Complice il suo amato nonno, che gliene regalò una, e finalmente potè realizzare il suo sogno di trascorrere del tempo nei boschi, nel fango e nella neve solo lei e lui.

Questo amore per lei, da allora, lo ha portato a sentirla come una compagna di vita. Una persona, tempo fa gli chiese chiarimenti in proposito: “fai acrobazie estreme a 13 metri di altezza, che sono fantascienza per noi spettatori, e poi ti preoccupi così tanto per l’estetica della tua moto, con grafiche e colori”.

Ma come non si può capire? Per lui la risposta è semplice, un bell’abito non fa stare bene con se stessa ogni donna? E lui dovrebbe rinunciare a rendere meravigliosa colei che gli regala così grandi emozioni? La sua moto cambia molto spesso veste, “ma del resto avete mai conosciuto una donna che mette ogni giorno un abito identico a quello che indossava il giorno precedente? Posso io costringerla a fare ciò?”

Lei non muta radicalmente nella sostanza, perché è sempre una irrinunciabile KTM 250 SX, ma cambia nei dettagli, quei piccoli dettagli particolari che fanno la differenza, quelli che fanno si che Vanni e lei si amino ogni giorno di più. Vedere una moto così diversa dai soliti schemi può sorprendere, ma una logica esiste: il lato nero è il lato oscuro del frrestyle motocross, le cadute, le giornate passate in sala operatoria e in ospedale, insomma il rischio che avvolge questo sport. In evidenza in rosso sullo scheletrino vi sono tutte le sue ossa rotte che ha spezzato nel corso della carriera.

Il lato bianco è il lato della luce, tutto il meglio di questa passione:la gioia, la possibilità di viaggiare per il mondo, di conoscere persone e culture differenti, di poter trascorrere tante ore tra amici e sano action sport.

Con lui, sul serbatoio, gli adesivi dei suoi cagnolini Pedro e Maria, compagni di vita e di viaggio, sulla sella il suo sogno di bambino che si trasforma in realtà… come nel celebre film di Steven Spielberg, un piccolo grande sognatore che su due ruote vola nel cielo con E.T. nel cestino della sua bicicletta. Ma nel suo caso è a testa in giù, come in un backflip, con E.T. che precipita. Ecco la sua nuova Lady!

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