Cronaca

Tribunale ingauno e Sant’Agostino di Savona, Burlando incontra il ministro e “spinge” per il nuovo carcere a Cairo

Savona. Carcere di Savona e tribunale di Albenga: questi i due temi al centro della chiacchierata intercorsa ieri tra il ministro della Giustizia Anna Maria Cancellieri e il presidente della Regione Liguria Claudio Burlando. In particolare, per ciò che concerne il Sant’Agostino, sembra prendere sempre più corpo l’idea di una “soluzione cairese”.

“Ho parlato con il ministro Cancellieri del carcere di Savona, che versa in una situazione intollerabile – ha esordito Burlando – Oggi ho detto ai miei assessori di prendere contatti con Savona e con Comuni disponibili a ospitare un’alternativa, e mi riferisco in particolare a Cairo Montenotte, perché il quadro è grave sia dal punto di vista della qualità della vita sia del numero di carcerati, eccessivo rispetto a quanti la struttura potrebbe contenere. Lavoriamoci”.

“Ho contattato gli assessori Cascino e Rambaudi, quindi Urbanistica e Sociale, per cercare contatti e arrivare a una soluzione. Le condizioni di vita nel carcere savonese sono inumane. Il ministro mi ha incoraggiato ad avviare una soluzione in questo senso” dice il governatore ligure.

A dare un’accelerata verso al soluzione cairese, è il fatto che entro fine settembre i tecnici preposti andranno a visitare la scuola di polizia penitenziaria di Cairo, dove dovrebbe trovare sede il nuovo carcere, per verificare la fattibilità del progetto. In quell’occasione si vedrà anche se l’esistenza di una casa circondariale vera e propria sarà compatibile con la permanenza in loco della stessa scuola.

Ma ad occupare i pensieri di Burlando e del minsitro è stata anche la questione del tribunale ingauno. “Ho parlato a lungo con il ministro Cancellieri, anche sollecitato dalla vicenda del tribunale di Albenga che costituisce un accordo ulteriore perché Albenga ora vorrebbe fare come Sanremo e Chiavari cioè avere uno smaltimento delle pratiche amministrative. Il ministro ha detto che darà vita a una commissione che lavorerà per qualche mese e potrà ricevere i vari input, e se alcuni di questi saranno ritenuti giusti, c’è ancora uno spazio di tempo limitato in cui la riforma può subire aggiustamenti” conclude Burlando.

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