Altare. La protesta per i tagli di personale della Cabur si sposta in Regione. L’assessore Enrico Vesco ha convocato una riunione per martedì prossimo, in via Fieschi, e proprio in quell’occasione operai e delegati sindacali dello stabilimento di Altare saranno a Genova per protestare davanti al palazzo regionale.
L’azienda ha aperto la procedura di licenziamento per 33 lavoratori su 107. “Come più volte sottolineato, è un terzo della forza produttiva e si rischia di perdere il cinquanta per cento di operai specializzati – commenta Andrea Pasa della Fiom Cgil – Speriamo che nella riunione in Regione non si parli soltanto di cassa integrazione, ma anche di piani di sviluppo”.
“Facciamo rilevare alle istituzioni, dalla Regione alla Provincia, che sono state date agevolazioni non da poco negli anni scorsi, per l’insediamento della Cabur sul territorio, e ora l’azienda tratta in questo modo i lavoratori che hanno portato sessant’anni di guadagni” aggiunge.
Dopo le otto ore di sciopero e il presidio davanti ai cancelli di oggi, altrettante ore di stop lavorativo sono state proclamate per martedì, quando si svolgerà la protesta davanti alla Regione e l’incontro negli uffici di Vesco. Due pullman partiranno da Altare e da Savona per portare gli operai a Genova.
“Siamo soddisfatti della sollecitudine dell’assessore. La questione Cabur è cruciale per il territorio savonese e la procedura di mobilità, così come prevista dall’azienda, non ci trova d’accordo. Registriamo in questa fase in modo positivo la sollecitudine dell’assessorato regionale nel convocare l’incontro. Dobbiamo definire la trattativa sapendo come l’azienda voglia internazionalizzare e diversificare la produzione” afferma Alessandro Vella, segretario territoriale della Fim Cisl.