Cronaca

Albenga accende i riflettori sulla Siria: in mostra le foto delle zone sotto assedio

Albenga accende i riflettori sul dramma della Siria. Per sette giorni, nella città di Albenga, nelle sale espositive della Biblioteca Civica “Simonetta Comanedi”, si svolgerà l’iniziativa “Lens Young Syrian in Italy”, mostra fotografica internazionale sulla guerra civile siriana, con scatti di giovani “citizen reporter” residenti nelle zone assediate, organizzata dalla Associazione Donne e Mamme Musulmane e dal Comune di Albenga – Assessorato alle Politiche Sociali.

“Un evento unico, di disarmante attualità, che mette in mostra la tragedia quotidiana che la Siria sta attraversando da ormai quasi tre anni – commenta Eraldo Ciangherotti, assessore alle Politiche Sociali del Comune di Albenga – La verità rende liberi: questa documentazione fotografica permette di conoscere il dramma devastante di una guerra che colpisce intere famiglie. La foto di Yassin e Mariam, due bambini di recente intenti a disegnare un ordigno bellico piovuto nella loro casa, pochi istanti prima di essere uccisi, deve scuotere le coscienze di tutto l’Occidente, per fermare questa barbarie. Mai più la guerra, come dice Papa Francesco per la giornata di digiuno e preghiera prevista per domani. Perché la guerra chiama guerra, la violenza chiama violenza”.

A presentare l’iniziativa, la giovane italo-siriana Amina Dachan, studentessa di ingegneria informatica ad Ancona, la quale, rimasta in contatto con diversi “citizen reporter” siriani tramite Internet e i social network, ha raccolto – impiegando oltre quattro mesi – circa centocinquanta scatti per mostrare al mondo la morte, la devastazione e le atrocità della realtà siriana. “Sono immagini realizzate da ragazzi, non reporter professionisti, che rischiano la vita, sotto il fuoco dei cecchini, per raccontare la verità della Siria e del suo regime” afferma Amina. “Molti di loro sono rimasti uccisi, per diffondere queste fotografie che, spesso, raccontano più delle parole. Vogliamo che questa follia si fermi, e per questo abbiamo accolto l’invito del Papa di una giornata di digiuno e preghiera per la pace in Siria” conclude.

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