Cronaca

Femminicidio, le norme approvate dal Consiglio dei Ministri

violenza contro le donne

Liguria. Casi di stalking e violenza sulle donne sono all’ordine del giorno anche in provincia di Savona, dove la cronaca racconta sempre più spesso di mariti-padroni e tragedie annunciate.

Di qui l’importanza del decreto sul femminicidio approvato dal Consiglio dei Ministri. Con le nuove norme sarà possibile intervenire subito per buttare fuori di casa il coniuge violento: ciò grazie a un’azione preventiva chiesta dal magistrato e disposta dal questore. Poi si prevede l’arresto obbligatorio in flagranza per i delitti di maltrattamento e chi opera lo stalking, e una corsia preferenziale per la trattazione di questi processi, oltre alla previsione di assistenza gratuita di un avvocato per la vittima.

E ancora, il decreto prevede che una volta che sia stata presentata una denuncia, questa sia irrevocabile. In questo modo si sottrae la vittima al rischio di una nuova intimidazione tendente a farla tornare sui suoi passi. Viene poi punito il cyberbullismo.

“Abbiamo approvato una serie di norme che hanno tre obiettivi: prevenire violenza di genere, punirla in modo certo e proteggere le vittime” ha detto il vicepremier e ministro dell’Interno Angelino Alfano. “Avevamo promesso un intervento molto duro nei confronti di ciò che va sotto il nome di femminicidio, la promessa è mantenuta. Riteniamo ci fosse bisogno di un segnale chiarissimo di contrasto e lotta senza quartiere al femminicidip” è il commento del presidente del Consiglio Enrico Letta.

“Ringrazio il governo, e in particolare il ministro Alfano, per la sensibilità e la tempestività dimostrate approvando il decreto con le nuove norme per prevenire e reprimere la violenza di genere – commenta l’onorevole Michela Vittoria Brambilla – In particolare prevedendo l’arresto obbligatorio in flagranza per delitti di maltrattamento familiare e stalking e la possibilità di allontanare da casa il coniuge violento, l’esecutivo mostra di aver colto nello spirito e nella lettera il segnale inviato poche settimane fa dal Parlamento con la ratifica della convenzione di Istanbul. La violenza di genere è una piaga intollerabile, purtroppo diventata, nel nostro Paese, un’emergenza quotidiana. Come dimostrano i numeri – 903 donne uccise da uomini tra il 2005 e il 2012, quasi sette milioni le donne italiane che hanno subito in vita loro qualche forma di violenza – e le storie che la cronaca troppo spesso ci consegna. Confido ora in una rapida conversione del decreto”.

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