Economia

Sciopero alla Bombardier di Vado Ligure: “Subito nuovi carichi di lavoro per evitare esuberi”

Vado L. “Abbiamo dipendenti in cassa integrazione mentre lavoratori francesi, tedeschi e di altri Paesi europei producono i nostri treni o loro componenti. E’ necessario che la multinazionale riporti carichi di lavoro nello stabilimento di Vado Ligure, al più presto. Per questo la simbolica bara, con il finto cadavere, accanto al nuovo treno veloce inaugurato pochi giorni fa…”. Così i lavoratori della Bombardier nel primo turno di sciopero proclamato dall’Rsu e dalle organizzazioni sindacali di categoria.

“Non si doveva aspettare di avere le commesse prima di omologare i treni: una strategia perdente rispetto alla concorrenza. E’ stato un errore aziendale, causa di questa crisi, non si sono fatti investimenti quando si dovevano fare e adesso la situazione è questa…” afferma Bruno Martinazzi della Rsu sindacale.

“Noi stiamo andando verso gli esuberi, dopo la cassa integrazione per crisi (quella ordinaria è in scadenza dal 1 settembre) ci sarà la mobilità…Quindi, nostro obiettivo è salvare i posti di lavoro. Delle parole e delle promesse non ce ne frega nulla, servono fatti concreti. Penso ai carrelli o ai convertitori, insomma è necessario riportare carichi di lavoro in questo stabilimento per evitare conseguenze pesanti a livello occupazionale” sottolinea Patrizio Lai della Rsu Bombardier.

“I lavoratori chiedono a Bombardier un confronto sulla situazione aziendale che non si limiti alla sottoscrizione dell’ammortizzatore sociale richiesto dalla azienda per 145 operai e 50 impiegati. Da mesi chiediamo insieme, alla Regione, un piano strategico, che parta dall’analisi delle prospettive di mercato, per definire un piano industriale e di investimenti. Dalla aggiudicazione della gara per i treni Alta Velocità chiediamo un confronto sulla distribuzione dei carichi di lavoro tra gli stabilimenti del gruppo. Da mesi, la direzione risponde solo con una previsione del fabbisogno ore lavoro di produzione presunto in base alle aspettative di ordini per E464 e rifacimento carrozze da Trenitalia. Previsioni che, pur con un ordine di 27 E464 e di carrozze, prevedono una eccedenza di personale e la necessita di cassa per 195 persone ma, sopratutto, testimoniano una strategia attendista, che ha accettato la crisi, i licenziamenti e il ridimensionamento del sito; una impostazione che ha rinunciato ad ottenere dal gruppo investimenti e carichi di lavoro” sottolinea Alberto Lazzari della Fiom Cgil.

“Se vogliamo che la temporanea eccedenza di forza lavoro non si trasformi in esubero strutturale e licenziamenti, Bombardier deve effettuare investimenti e dirottare su Vado i carichi di lavoro della commessa Zefiro, attualmente espletati in stabilimenti esteri. Riteniamo inaccettabile il ridimensionamento del sito, perché comporterebbe un processo di messa in discussione del sito stesso da parte della multinazionale e perché i lavoratori in esubero non troverebbero altre opportunità in un territorio in crisi. Al contrario, appare doveroso, che la direzione Bombardier, dopo anni di sviluppo e di guadagni ottenuti da commesse pubbliche, affronti questo momento mettendo in campo risorse progettuali ed economiche, non accettando il ridimensionamento proprio mentre la multinazionale spende altrove i guadagni fatti in Italia”.

“Occorre un piano che rilanci il sito, migliorandone la dotazione strutturale per completare la diversificazione produttiva con nuovi prodotti competitivi sul mercato dei prossimi anni. Un piano che mantenga l’occupazione attuale, sia diretta che dell’indotto e che consolidi il ruolo che il sito ha storicamente avuto per l’economia del territorio” conclude Lazzari.

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