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Titanio sul Monte Tarinè, l’assessore Briano: “Nessun contatto con società, l’area resterà parco naturale”

Titalio

Sassello/Urbe. Alessandro Benzi (Federazione della sinistra) ha presentato un’interrogazione, sottoscritta anche da Giacomo Conti (Federazione della sinistra) sulla proposta di sfruttamento minerario nell’area del Monte Tarinè, nel comprensorio del Parco del Beigua, e, in particolare sulla richiesta di concessione mineraria avanzata alla Regione Liguria.

Il consigliere ha citato alcuni articoli di stampa secondo cui un rappresentante delle società Sai Global e Golder Associates avrebbe già avuto contatti e ci sarebbe stato un incontro con il Direttore Generale del Settore Ambiente, presso gli uffici regionali, il 1° febbraio scorso: secondo queste informazioni, quindi, la Regione Liguria avrebbe intenzione di attivare un tavolo tecnico con gli assessori allo sviluppo economico e alle risorse finanziarie ed i tecnici della società, che ha avanzato la proposta. Benzi ha citato anche alcune dichiarazioni del Presidente, in occasione della Giunta regionale del 1° febbraio scorso, in cui avrebbe sottolineato di essersi personalmente interessato alla proposta.

“L’area per la quale esisterebbe questa proposta di sfruttamento minerario – ha obbiettato Benzi – interessa un territorio, individuato quale Parco naturale regionale del Beigua, ai sensi della legge regionale 12 del 1995, dove è vietata (per effetto della stessa normativa regionale, nonché della legge quadro nazionale sulle aree protette n. 394/1991) l’apertura e l’esercizio di miniere, cave e discariche, nonché l’asportazione di minerali”.

Il consigliere ha quindi chiesto al presidente della giunta “se corrispondano al vero le notizie di stampa, se siano già stati attivati incontri formali tra la Giunta regionale, gli uffici del Dipartimento Ambiente (o altri Dipartimenti regionali) e le società Sai Global e Golder Associates, se sia già stata avanzata una richiesta formale di concessione mineraria, per quale motivazione, nel caso in cui non sia stata presentata alcuna formale richiesta di concessione, si vorrebbe attivare un tavolo tecnico e con quale composizione; in base a quale valutazione regionale la concessione di sfruttamento minerario in oggetto ammonterebbe a 500 milioni di euro all’anno”.

Benzi, infine, ha domandato se sia stato interpellato l’Ente Parco del Beigua e le valutazioni della Giunta regionale su una proposta che, allo stato attuale, sembra in contrasto con la legge regionale 12 del 1995 (e con le normative regionali in materia paesistico – ambientale, nonché incompatibile con le direttive comunitarie relative alla Rete Natura 2000.

Per la giunta ha risposto l’assessore all’ambiente, Renata Briano: “In Regione non è arrivato alcun progetto di sfruttamento minerario in quella zona”, ha detto, ricordando che alcuni anni fa era stato sottoposta alla VIA (Valutazione impatto ambientale) regionale una proposta di sfruttamento minerario, che aveva ottenuto parere negativo. Ritornando all’oggetto dell’interrogazione, l’assessore ha sottolineato che l’area in questione, dove sarebbe presente il titanio, è geoparco”. Ha inoltre rimarcato che le notizie di stampa relative alla questione evidenziata da Benzi, riportano delle inesattezze. Si faceva infatti riferimento all’interessamento da parte della società Golder Associates. Ma l’amministratore delegato della società, che peraltro si occupa di ricerca nel settore, ha fatto sapere che non è mai stata avanzata alcuna richiesta per scavare nel parco. Briano ha letto alcuni passaggi della nota inviata dall’amministratore.

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