Cronaca

Tomaso, operativa la convenzione sullo scambio dei detenuti tra Italia e India: un “paracadute” in attesa del processo

Tomaso Bruno - Elisabetta con i genitori di Tomaso

India. Lo scorso 2 aprile è diventata operativa la convenzione tra Italia e India sullo scambio dei detenuti, che prevede la possibilità dei carcerati di “scegliere” di scontare le condanne nei paesi di provenienza.

Un accordo che riguarda un centinaia di cittadini indiani detenuti in Italia e poco più di una quindicina di connazionali rinchiusi nelle carceri indiane. Tra questi anche Tomaso Bruno e Elisabetta Boncompagni, da 1166 giorni richiusi nel carcere di Varanasi dopo una prima condanna all’ergastolo per la morte del loro compagno di viaggio Francesco Montis.

“La notizia dell’entrata in vigore della convenzione dà la certezza a mio figlio di poter tornare in Italia, in un modo o nell’altro: certo è che noi non vogliamo pensare a nessun’altra opzione se non quella di vederlo rientrare nel suo Paese da uomo libero” dice mamma Marina che, fino al 27 aprile, rimarrà in India vicino al figlio.

“Vedo Tomaso due volte alla settimana: ha molta fiducia in questo nuovo avvocato che, come ogni legale, non si sbilancia ma pare comunque fiducioso – continua la signora Marina – Il fatto che i giudici indiani abbiano accolto il ricorso, ci fa ben sperare. Qui non è così automatico: solitamente viene accolto il 50% dei ricorsi presentati”.

Ora si aspetta dunque settembre per il processo di secondo grado. Intanto la famiglia di Tomaso guarda con apprensione anche alla vicenda che coinvolge i marò Massimiliano Latorre e Salvatore Girone che avevano ucciso due pescatori lungo le coste del Kerala. L’avvocato che li segue è Mukul Rohatgi, lo stesso che assiste Tom e Eli, e considerato uno dei 10 avvocati più esperti dell’India. I rapporti fra Italia e India, però, continuano ad essere molto delicati. E con conseguenze imprevedibili.

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