Cronaca

Sparatoria davanti a Palazzo Chigi, condanna e sgomento da parte dei politici liguri. Vaccarezza: “Chi aizza le piazze dovrebbe riflettere”

sparatoria palazzo chigi

Mancano venti minuti a mezzogiorno quando davanti a Palazzo Chigi si scatena il panico: un uomo, in giacca e cravatta, si avvicina al palazzo e spara a due carabinieri ferendoli al collo e a una gamba, colpendo di striscio anche una donna incinta. Di qui le urla dei passanti, l’arrivo dei soccorsi, il terrore puro in pieno centro di Roma. E tutto, mentre all’interno dell’edificio si svolge la cerimonia di giuramento del premier Enrico Letta e dei suoi ministri.

La cronaca rimbalza da ore su tg e sui giornali online e raggiunge ogni angolo d’Italia, Liguria compresa. “Una persona che compie un gesto simile non può che essere definita squilibrata” è il commento a caldo del presidente della Provincia di Savona, Angelo Vaccarezza, che parla così dell’arrestato, Luigi Preiti, 49 anni, un calabrese di Rosarno residente in Piemonte, senza precedenti penali ma che qualcuno ha indicato come un soggetto affetto da problemi psichici (notizia negata dal fratello che parla di lui come un uomo disperato e senza lavoro).

“Quello che mi viene da dire è che, a furia di aizzare la piazza, il rischio è che i deboli perdano il senso delle cose – continua Vaccarezza – Chi si fa carico di usare certe terminologie e di riempire le piazze con atteggiamenti da sommossa, dovrebbe ora porsi qualche domanda. Il problema è che chi ci va di mezzo sono sempre le persone in divisa che servono quelle istituzioni che vengono continuamente denigrate, o chi è comunque più debole, come la passante incinta. E’ ora di fare una riflessione profonda e di pensare cento volte prima di aprir bocca e dire certe cose infiammando le piazze”.

Intanto, i commenti dei politici liguri si susseguono sui social network. “Vicinanza e solidarietà per coloro che hanno rischiato la vita a piazza Colonna” scrive l’assessore regionale Pippo Rossetti. Giovanni Lunardon (Pd): “L’ultima volta che gli spari hanno incrociato la vita delle istituzioni repubblicane era il 16 marzo 1978. Moro stava per dare vita al primo Governo PCI/DC. Non poté’. Fu rapito e poi ucciso. Nacque il Governo Andreotti, il Governo della solidarietà’ nazionale. Il Governo della non sfiducia”.

(Foto da youreporter.it)

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