Savona, progetto Riborgo. I residenti: “Se il ponte non si fa è solo merito nostro”

Riborgo santuario

Savona. “Di chi ci dobbiamo fidare?”: è la domanda che si pongono alcuni cittadini in merito al contestato progetto “Riborgo” al Santuario di Savona, che prevede la realizzazione di 15 nuovi alloggi lungo la valle savonese.

“E’ di queste ore la notizia che il progetto di costruire 15 villette a Riborgo in zona a rischio idrogeologico pare essere molto vicino all’approvazione del Comune di Savona – dice il signor Roberto – Iniziamo chiedendoci come mai se un cittadino chiede di fare qualche lavoro di manutenzione straordinaria deve fare una trafila che dura lunghi mesi e spesso supera l’anno, mentre in questo caso l’impresa a distanza di poche settimane vede il suo faraonico progetto in fase di approvazione? A pensar male si fa peccato, però…”.

“Il Comune ammette di aver rinunciato all’idea del ponte perché pericolosa per diverse abitazioni della zona in caso di esondazione del Letimbro – continua Roberto – Si potrebbe plaudire al senso di responsabilità se non fosse che, se noi abitanti non ci fossimo opposti in tutti i modi urlando, protestando e portando fior di professionisti a confutare le balzane teorie di impresa e tecnici comunali, oggi si starebbe per costruire un ponte pericoloso per la vita di molti cittadini!”.

“Alla luce di questo e di molti altri fatti vengono spontanee alcune domande:perchè abbiamo dovuto dimostrare noi la pericolosità del ponte? E se non lo avessimo fatto?
Perché i tecnici comunali non se ne sono accorti? Forse non hanno voluto o ‘potuto’
accorgersene? A questo punto mi chiedo ancora: chi ci assicura che il progetto (in deroga a ogni tipo di regola edilizia e a ogni piano comunale) sia tecnicamente corretto e non invece pericoloso per la zona e i suoi abitanti, come da più parti indicato?” chiede Roberto.

“Oggi si diceva su diversi media che i nostri amministratori sono dei ‘dilettanti allo sbaraglio’. Forse alcuni sì, ma sono davvero tutti dilettanti allo sbaraglio o piuttosto ‘professionisti consapevoli’ che sanno molto bene cosa fanno, ma semplicemente hanno interessi diversi dalla salute e il benessere pubblico? E se, come hanno ampiamente dimostrato in più occasioni, non hanno interesse a garantire salute e
benessere dei cittadini, perchè dovremmo fidarci ancora di loro?”.

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