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Savona, oltre cento donne e ragazze allo stage di difesa personale femminile

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Savona. Ieri, sabato 6 aprile, il palazzetto delle Trincee in via Azzurri d’Italia a Savona è stato teatro di un intenso pomeriggio di lezioni gratuite di difesa personale femminile.

La prevenzione, il controllo dell’emotività a situazioni di stress e la reazione all’eventuale aggressione utilizzando semplici tecniche estrapolate dalle arti marziali e dai migliori sistemi di tattiche difensive oggi esistenti, sono stati i principali argomenti del corso che ha visto la partecipazione di oltre cento ragazze e donne alla loro alla prima esperienza.

Le donne che hanno seguito attivamente tutte le indicazioni fornite dagli istruttori del Krav Maga IDS, del kung fu e del ju jitsu, coordinati e coadiuvati dal tenente colonnello Giovanni Garau, comandante provinciale dei carabinieri di Savona, presidente nazionale del Sistema Tattiche Difensive/Fesik, il quale ad inizio corso ha illustrato le norme del codice penale che regolamentano la legittima difesa e fornito consigli utili per la sicurezza personale e della collettività.

“Lo stage pensato per le amministrazioni pubbliche – afferma il maestro Michele Farinetti – è il naturale prosieguo di eventi simili organizzati negli ultimi anni che hanno già visto per protagoniste le donne dell’Asl2, della Fidapa dei Lions, oltre che le ragazze del Liceo Classico”.

Ennesima soddisfazione per gli organizzatori quando, al termine del seminario, dopo la foto di rito, moltissime delle donne intervenute hanno richiesto ai vari maestri presenti di svolgere in futuro un corso più approfondito.

Presente anche il presidente della Provincia Angelo Vaccarezza, che ha contribuito alla riuscita della manifestazione.

Il maestro Michele Farinetti, direttore tecnico nazionale di IDS Italia (Israeli Defence Systems), docente presso la Scuola Interregionale di polizia locale, consulente per i reparti militari e forze dell’ordine, istruttore che ha svolto stage a livello Internazionale, ci spiega che “la conoscenza del pericolo e delle modalità di azione come elemento essenziale della sicurezza sono troppo spesso trascurati nei corsi di autodifesa. Bisognerebbe invece tenere a mente le tre regole fondamentali per la sicurezza: prevedere, evitare, reagire. Combattere è l’ultima opzione, in quanto le persone che non sono addestrate rischiano la condizione di ‘congelamento’, cioè non riescono a porre in atto reazioni verbali o fisiche di nessun tipo”.

“Infatti – prosegue Farinettti -, alla percezione di una reale minaccia, il nostro corpo si prepara da un punto di vista fisiologico a reagire o fuggire per tutelare la propria sopravvivenza: l’elevazione del ritmo cardiaco, l’incremento della respirazione sono le alterazioni maggiormente riscontrabili. Proprio per questi motivi bisogna allenarsi con professionisti che spieghino tecniche semplici simulando scenari verosimili sotto stress indotto”.

Giovanni Garau è stato già protagonista di analoghi stage, unitamente a Farinetti ed al suo staff, il maestro Italo Francucci, il figlio Sergio carabiniere in servizio a Noli e il maestro Roberto Civallero brigadiere in servizio a Finale Ligure. Garau specifica i termini della “difesa personale”, che si intende in generale “la reazione di chi, fatto oggetto di un’aggressione tenta di proteggere la propria o altrui incolumità”. Parla chiaro e snocciola l’articolo 52 del Codice penale, Difesa legittima: “Non è punibile chi ha commesso il fatto, per esservi stato costretto dalla necessità di difendere un diritto proprio od altrui contro il pericolo attuale di un’offesa ingiusta, sempre che la difesa sia proporzionata all’offesa”.

Norma che sancisce i limiti giuridici per non incorrere in eccessi che potrebbero avere risvolti penali a sfavore di colui che si difende. La scriminante non può essere invocata se il soggetto si sia volontariamente messo nella situazione di pericolo.

Il colonnello Garau ha raccomandato inoltre di consultare tramite internet indicando il citato articolo del codice penale per meglio comprendere la materia ed in particolare leggere le sentenze di Cassazione con maggiore attenzione a quelle decise a sezioni unite, in quanto indicano l’orientamento giuridico.

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