Prevenzione tumore al seno: iniziative “parallele” in provincia di Savona

associazione ravetta

Proseguono le visite volte alla prevenzione del tumore al seno nelle giovani donne da parte dell’associazione intitolata a Monica Ravetta, la 39enne di Borgio Verezzi deceduta a causa del terribile male.

Un’azione, questa, che si sviluppa su un binario diverso, ma parallelo, a quella già in atto da parte dell’Asl 2 che offre uno screening gratuito del tumore mammario alle donne d’età più avanzata (dai 49 ai 69 anni). In quest’ultimo caso, le interessate sono invitate tramite una lettera a domicilio ad effettuare presso uno dei 4 centri della provincia (Albenga, Pietra, Savona e Cairo) una mammografia preventiva completamente gratuita e esente da ticket.

Nel caso dell’associazione Ravetta, basta telefonare al numero 347 8149520 (è un cellulare di servizio, quindi non sempre attivo: riprovare se spento) per avere informazioni sulle sedi e orari di visita. Due iniziative diverse ma con un denominatore comune: la tutela della salute delle donne, e la volontà di sconfiggere un male che, se individuato per tempo, può smettere di fare paura (si contano almeno 12.000 casi all’anno in Italia di giovani donne colpite dal cancro al seno).

“L’associazione Monica Ravetta desidera dare quanto più risalto possibile ad un ottimo esempio di efficienza dell’apparato sanitario del territorio – si legge in una nota – fra le innumerevoli polemiche per tagli alla sanità e inadeguatezza degli strumenti, possiamo vantare una struttura solida e operativa dedicata alla prevenzione del cancro al seno, proprio qui nella nostra provincia”.

“Certo lo screening è possibile per le donne fra i 49 e i 69 anni. Il problema del cancro al seno esiste però anche prima dell’età indicata per gli screening, che non può essere presa in considerazione dal sistema sanitario per via dei grandi numeri e costi che tale screening comporterebbe. Per questo come associazione, ci sentiamo ancora più utili, perché cerchiamo di sensibilizzare le giovani donne (sotto i 49 anni) alla prevenzione, alla diagnosi precoce e alla cura, qualora necessaria (si contano almeno 12.000 casi all’anno in Italia di giovani donne colpite dal cancro al seno!)”.

“La nostra speranza e il nostro obiettivo sono di diventare una forza di supporto al sistema sanitario locale, creando un canale diretto con le strutture ospedaliere pubbliche, naturali approdi per le donne che dovranno accedere ad una diagnosi definitiva attraverso mammografia, biopsia e ricovero” conclude la nota.

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