Cronaca

Infortunio all’Italiana Coke, processo verso la conclusione: in aula ascoltato il responsabile della sicurezza

Italiana Coke

Savona. Si avvia verso la conlcusione il processo per l’infortunio sul lavoro all’Italiana Coke di Bragno dell’11 dicembre del 2008 quando un operaio, Marco Barducco, elettricista di Mallare, che stava lavorando sopra una passerella era precipitato, compiendo un volo di quasi 8 metri, procurandosi numerose fratture e lesioni gravi (i sanitari lo giudicarono guaribile in 91 giorni).

Per quell’incidente, in tribunale a Savona, è a giudizio Giancarlo Bruni, dirigente e responsabile della gestione sicurezza e della salute dello stabilimento cairese. Bruni, assistito dall’avvocato Fausto Mazzitelli, in qualità della sicurezza, avrebbe dovuto impedire il verificarsi dell’incidente e di conseguenza è accusato di lesioni colpose in relazione alla violazione delle norme di sicurezza sul lavoro. Secondo l’accusa la caduta nel vuoto dell’operaio, avvenuta mentre lavorava sulla “dinamo tachimetrica”, era stata causata dal cedimento della struttura del piano di camminamento provocato dalle pessime condizioni in cui la stessa si trovava. In particolare Barducco stava camminando, insieme con un collega, sulla passerella adiacente al nastro di alimentazione dell’impianto di essiccazione del coke per effettuare interventi di manutenzione, quando era precipitato urtando le tubazioni sottostanti.

Questa mattina in aula è stato ascoltato come testimone proprio l’imputato che ha ricostruito quali tipi di interventi e con che cadenza venivano eseguiti sulla passerella. Bruni ha anche spiegato che quelle operazioni erano state affidate in subappalto ad altre ditte. Il responsabile della sicurezza dell’Italiana Coke ha anche precisato che, fino al momento dell’incidente, nessuno aveva rilevato che alcune parti della passerella fossero deteriorate (era intervenuto un processo di corrosione che ha indebolito la struttura). Se fosse arrivata una segnalazione dal responsabile sarebbe certamente partito un ordine per eseguire un intervento di riparazione.

Il processo è stato poi rinviato al prossimo 1° luglio per la discussione e, salvo sorprese, la sentenza.

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