Politica

Rialto, il sindaco Casanova: “Periodo buio, non sappiamo se ricandidarci: difficile anche trovare sei persone”

Silvio Casanova - sindaco Rialto

Rialto rischia di non veder liste in corsa per l’imminente tornata elettorale, neanche quella del sindaco uscente Silvio Casanova. Sconforto per i tagli e difficoltà amministrative sempre maggiori per i piccoli enti scoraggiano l’attuale primo cittadino. “Non abbiamo ancora deciso se ricandidarci. E’ un periodo piuttosto buio. Gli unici tagli ai costi della politica hanno ridotto i consiglieri, che passano da dodici a sei. Potrebbe essere anche giusto, se non fosse che nei piccoli Comuni come il nostro i consiglieri costano zero e, in un territorio ampio, sono distribuiti nelle varie frazioni. Praticamente è stato tagliato il volontariato”.

Oggi il governatore regionale visiterà il paesino del Finalese per le frane che lo hanno martoriato, soprattutto in piazza Calvi e in via Vene. “Con il presidente Burlando vorremmo confrontarci per avere lo stimolo necessario per ricandidarci – prosegue Casanova – Anche di fronte agli eventi calamitosi che hanno distrutto il paese, la prima sensazione è quella di lasciar perdere l’impegno. Dall’altra parte qualcuno dice che sarebbe da vigliacchi andare via proprio adesso. Cercheremo di dare risposta alla popolazione”.

“Burlando si è sempre dimostrato sensibile per l’entroterra: ci auguriamo che ci fornisca qualche motivazione valida per continuare – osserva il sindaco – Abbiamo anche problemi per l’Ufficio Tecnico dove non abbiamo una persona fissa. Entro fine anno dobbiamo completare le funzioni associate. Ma su queste sono favorevole. Con Feglino, Calice e Tovo abbiamo già avviato sinergie. Le collaborazioni possono migliorare la vita dei paesi”.

C’è poi un oggettivo problema demografico che condiziona la politica, nonostante il territorio comunale sia esteso. “Difficile trovare sei persone che vogliono impegnarsi nella vita amministrativa. A Rialto rischia di non esserci nessuno. Penso che questo sia un problema che sarà condiviso da molti piccoli Comuni, perché nessuno vuole mettersi in campo senza un supporto istituzionale. Nel nostro caso lo aspettiamo dalla Regione” conclude Casanova.

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