Savona. I sindacati avanzano richieste precise sul destino dei lavoratori del Flunch. A partire dal 6 giugno prossimo, con la recessione del contratto d’affitto da parte della catena di ristorazione e l’annullamento dell’attività all’interno del centro commerciale “Il Gabbiano”, per i dipendenti si profila la prospettiva del licenziamento.
Rappresentanze sindacali e lavoratori (in cassa integrazione a rotazione) hanno già protestato davanti al ristorante ed hanno cercato sponda nel sindaco Federico Berruti. Ora fanno appello a istituzioni, a Talea (la società di gestione immobiliare) e all’azienda affinché si prolunghi l’effetto degli ammortizzatori sociali.
Le segreterie di Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil sottolineano: “Per i lavoratori di Torino, Mestre e San Rocco al Porto (Lodi), l’esito positivo dell’esame congiunto ai sensi della Legge 223/91 potrebbe garantire un percorso di Cigs e Mobilità più lungo. La possibilità di ricorso ad un periodo adeguato di ammortizzatori sociali è tanto più importante in una fase che non offre opportunità di ricollocazione in altre attività per le lavoratrici”.
“Il mancato utilizzo di ammortizzatori sociali – avvisano i sindacati – non avverrebbe a fronte di impedimenti tecnico giuridici, ma col solo presunto obiettivo di diminuire i costi a carico dell’azienda per il licenziamento collettivo (obiettivo parzialmente raggiungibile poiché la riforma Fornero introduce oneri a carico dell’azienda anche per licenziamenti che non prevedano il ricorso ad ammortizzatori sociali) e di creare le condizioni per una rapida riallocazione delle aree lasciate libere da Flunch”.
Quindi le segreterie sindacali chiedono “l’immediata apertura di una procedura ex lege 223/91 da parte di Flunch, analoga a quelle già aperte per i punti vendita di Torino, Mestre e San Rocco al Porto, previa verifica della possibilità di ‘ricongiungimento’ dell’apertura della nuova procedura con quella già aperta”.