Cronaca

Tovo, al via il porta a porta con cittadini schedati e controllati: “L’obiettivo è far pagare chi produce più rifiuti”

Tovo San Giacomo. Da lunedì inizierà la distribuzione dei kit per la raccolta dei rifiuti porta a porta ai residenti e non di Tovo San Giacomo, il piccolo comune alle spalle di Pietra Ligure. Il set è composto da due mastelli per la raccolta dell’umido, uno per carta e vetro, oltre ai sacchetti trasparenti per plastica, metalli e per l’indifferenziata.

Ogni mastello sarà personalizzato in modo che l’operatore possa identificare il cittadino e registrare il ritiro dei rifiuti ed eventualmente segnalare errori di conferimento che, nel caso di reiterazione, diventeranno automaticamente delle multe.

Ieri sera in un affollatissimo salone delle feste si è svolta l’ultima presentazione voluta dall’amministrazione per spiegare le nuove regole che entreranno in vigore il prossimo 28 gennaio: “In tre giorni spariranno tutti i cassonetti e le campane dalle strade e l’unico modo di conferire sarà quello di utilizzare i mastelli lasciandoli fuori dalla porta di casa nei giorni prestabiliti” ha spiegato dal palco il primo cittadino Alessandro Oddo.

“Nei prossimi giorni cambieranno tante abitudini a Tovo San Giacomo. Questa sera nel Salone delle Feste c’è praticamente tutto il paese, ma anche gli altri due appuntamenti avevano registrato alta adesione, e questo vuol dire che la gente è interessata” ha commentato ieri sera il sindaco.

“Hanno capito che si tratta veramente di una rivoluzione per la nostra comunità e giustamente vogliono partecipare per capire, comprendere e togliersi quei dubbi che ntauralmente hanno di fronte a questa novità per il nostro Comune – ha proseguito Oddo -. Cambiando la modalità di raccolta abbiamo deciso di identificare ogni mastello che verrà consegnato ai cittadini perché l’obbiettivo è quello di arrivare nel più breve tempo possibile a una definizione più puntuale della tariffa”.

“Una scelta fatta per rendere la tariffa equa e per poter riuscire a premiare davvero chi è più virtuoso e conferisce meno raccolti” conclude Oddo. Certamente quella di Tovo è un cambiamento quasi “epocale” che non tutti hanno mostrato di gradire. Tra i cittadini che si lamentano per l’ingombro creato da tutti quei cestelli c’è anche chi pensa a soluzioni alternative “vado a buttare la rumenta a Pietra o a Loano quando vado a lavorare”.

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