Balestrino. Nuovi sviluppi sulla triste vicenda del gatto ritrovato morto qualche giorno dopo Ferragosto dell’anno scorso a Balestrino. Per la morte dell’animale, sadicamente ucciso da qualcuno che gli aveva conficcato un ramo in gola, era finito nei guai un vicino di casa della padrona della povera bestiola. L’uomo, B.G., ieri è stato interrogato in Procura a Savona in seguito alla richiesta avanzata dal suo difensore, l’avvocato Rocco Varaglioti.
Una deposizione spontanea che è servita all’indagato per fornire “una chiara spiegazione dei suoi spostamenti nei giorni in cui è stata denunciata la scomparsa del gatto della vicina, indicando molte persone capaci di testimoniare a sua discolpa” precisa il legale. Fin dal primo momento infatti l’uomo accusato della crudele uccisione si era detto totalmente estraneo ai fatti.
Una linea che è stata mantenuta anche ieri come conferma l’avvocato Varaglioti: “Si è dichiarato – come sempre fin dall’inizio di tale vicenda giudiziaria – assolutamente estraneo ai fatti addebitategli, ribadendo la circostanza per cui nella sua lunga vita mai ha avuto un seppur minimo coinvolgimento in alcun processo penale”.
“Confido che la posizione del mio assistito possa venire archiviata al più presto, considerati gli elementi concordanti forniti dal B.G. alla magistratura e l’assoluta e certa mancanza di alcuna prova a suo carico” conclude il legale nel commentare gli ultimi sviluppi della vicenda.
La notizia della morte del gatto di Balestrino aveva sollevato molta indignazione: l’Enpa, che con le sue guardie zoofile aveva assistito i carabinieri nell’indagine, aveva anche annunciato che si sarebbe costituita parte civile nell’eventuale procedimento contro il responsabile. La prossima mossa ora spetta alla Procura che dovrà valutare se la tesi difensiva dell’unico indagato è credibile o meno. Se così fosse la posizione di B.G. potrebbe essere archiviata.