Cronaca

Protesta per il recupero 98 mld delle slot, Camiciottoli: “Sono pari a 4 finanziarie, sarebbero bastati per evitare l’Imu”

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Savona. Il sindaco di Pontinvrea, Matteo Camiciottoli, ha guidato questa mattina la protesta che dalla Torretta è giunta in Prefettura e volta a chiedere l’immediato recupero da parte dello Stato dei 98 miliardi di euro dovute dalle società delle slot machine.

“Questa è una battaglia di tutti, ci aspettavamo più persone ma andremo avanti – dice il sindaco di Pontinvrea Matteo Camiciottoli – Chiedere il recupero di questi 98 miliardi di euro è un atto dovuto per chi fa politica con coscienza come noi. Ora consegneremo questo documento al prefetto che lo impegna presso il ministero competente ad attivarsi per il recupero di questi soldi. Faremo altre manifestazioni a Genova, in Toscana, e in tutta Italia: è ora che esca dai cassetti di qualche parlamentare questa situazione, visto che non tutti siamo uguali davanti alla legge”.

“Questi 98 miliardi – insiste Camiciottoli – sono pari a quattro finanziarie e potrebbero essere reinvestiti in scuole, politiche sociali e lavoro, oltre al fatto che con essi non si sarebbe dovuti ricorrere a una tassa ingiusta come l’Imu che, infatti, io non applico nel mio Comune”.

Ecco da dove scaturiscono questi 98 miliardi: “I 98 mld nascono dall’accertamento fatto dalla Guardia di Finanza che ha constatato che dieci società delle slot machine che avevano firmato un contratto che prevedeva penali di dieci euro per ogni ora di macchinette staccate, hanno accumulato tale spropositata cifra. Sono dunque penali che le società devono pagare, insieme agli interesse dal 2007 in poi” spiega Vincenzo Matteucci, presidente del M.I.L. Movimento Indipendentista Ligure.

Al fianco dei manifestanti anche il presidente della Proivincia, Angelo Vaccarezza: “Questa è una causa doverosa: questo Stato è forte coi deboli e debole coi forti, e quando i forti hanno interessi particolari il sospetto è che questa debolezza non sia casuale. E’ assurdo che lo Stato tagli su tutto, che metta in ginocchio i comuni e le famiglie italiane ma non vada a recuperare ciò che gli devono le società che giocano e hanno guadagnato sui sogni e la miseria dei cittadini. E’ assurdo che uno Stato pensi di rilanciarsi autorizzando nuove sale di slot machine e non recuperi i crediti che ha. Ciò non è accettabile: non è giusto che si vada avanti chiedendo alle famiglie di sacrificarsi dando però la possibilità a grandi gruppi e a grandi interessi di scorazzare liberamente senza mai pagare dazio. La prossima tornata elettorale dovrà avere questo al centro. Direi che Napolitano dovrebbe intervenire anche su questo: oltre a richiamarci ai valori della Costituzione, nel messaggio di fine anno, sarebbe forse bene che ricordi che la Carta va rispettata da tutti e sempre”.

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