Economia

Tirreno Power, l’ingegner Gosio a tutto campo: “Considerano solo i dati che fanno comodo, dal ’92 emissioni ridotte del 90%”

gosio

Vado Ligure. Il Ceo di Tirreno Power, Giovanni Gosio, interviene a tutto campo sulle questioni industriali e ambientali della centrale termoelettrica di Vado. Alla luce delle analogie ipotizzate tra il sito vadese e il complesso siderurgico di Taranto, l’ingegner Gosio sottolinea: “Si tratta di realtà industriali totalmente differenti per funzionamento, complessità, storia e contesto. Ovviamente non conosco la situazione di Taranto. Per quanto riguarda la nostra società, le posso dire che quando parliamo di Tirreno Power parliamo di una società che ha da sempre un codice etico rigidissimo, gli impianti più importanti sono certificati ISO14001 ed Emas e rispetta le normative nazionali e della UE. A Vado i dati delle emissioni sono monitorati con continui controlli da parte degli organi preposti. Aggiungo che paragonare in termini di impatto ambientale una centrale termoelettrica come la nostra con un sito industriale enorme e complesso come quella di Taranto può essere fatto solo da chi conosce nulla o poco di industria ed ambiente o è in malafede”.

Sull’argomento più stringente, quello ambientale vadese, e sul fascicolo aperto dalla Procura di Savona su esposto delle associazioni no-carbone, così si esprime Gosio: “Certamente negli ultimi 20 anni l’impatto ambientale delle industrie è sempre più oggetto di miglioramenti e di rigidi controlli e verifiche. Le ricerche epidemiologiche svolte sono tranquillizzanti e questi sono elementi importanti che evidenziano una situazione di normalità. Anche un’associazione ambientalista come Legambiente posiziona da alcuni anni la qualità dell’aria in provincia di Savona tra le migliori d’Italia. I dati lo confermano e il piano di sviluppo industriale della società prevede investimenti che contribuiranno a migliorare la già buona situazione complessiva”.

“Nelle contestazioni ambientaliste più radicali – prosegue – si tende a considerare solo i dati che fanno comodo e a gridarli accusando tutti o quasi. Noi abbiamo una cultura diversa: rispetto delle regole date, confronto con le istituzioni e responsabilità sociale d’impresa sono le policy che ci guidano perché siamo un’azienda del territorio prima ancora che uno dei più importanti produttori di energia in Italia”.

“Dal 1992 le emissioni della centrale si sono ridotte del 90%; ora abbiamo pianificato un progetto di sviluppo industriale della centrale con investimenti complessivi per 1,2 miliardi di euro che ridurrà mediamente di un altro 70% l’impatto emissivo. Il tutto senza un euro di soldi pubblici. Io credo che prendersela con Tirreno Power sia frutto di comportamenti irrazionali oppure preconcetti” rimarca il Ceo di TP.

Sul versante delle prospettive occupazionali, precisa Gosio: “Il progetto ha registrato molte sviluppi che mirano ad una riduzione delle emissioni; basti pensare che pur producendo più energia ridurremo le emissioni in modo radicale. Non si tratta di una promessa ma di impegni precisi contenuti nel decreto autorizzativo. Per questo il progetto prevede investimenti per 1200 milioni di euro per gli impianti siti nella centrale, con 300 posti in più a regime tra diretto ed indotto e 11 anni di lavori. A tutto ciò si associa la possibilità di sviluppare quel distretto della tecnologia energetica savonese che farebbe di quest’area un incubatore di importanti professionalità e aziende specializzate, capaci di competere in tutto il mondo grazie alle competenze acquisite”.

“Abbiamo l’ambizione di realizzare un progetto che coniughi tecnologia avanzatissima ed impatto economico positivo – aggiunge – contribuendo al problema della diversificazione delle fonti e alla riduzione dei costi dell’energia per il sistema Paese e di farlo in Italia, anzi in Liguria. Siamo convinti che questo approccio sia un elemento di maggiore competitività per la nostra società. Pensare oggi di fare a meno delle fonti energetiche tradizionali è utopistico; la vera scommessa è raggiungere lo scopo con impatti ambientali sempre minori e con un mix di fonti energetiche il più diversificato possibile. Non scordiamoci che tra 30 anni il 70% dell’energia sarà assicurata a livello mondiale da fonti tradizionali”.

Tirreno Power è accusata spesso di essere un’azienda “chiusa” e poco aperta al territorio. Su questo punto replica l’ingegner Gosio: “Questo può essere vero forse per il passato. Certo le accuse gratuite che piovono sono davvero pesanti e non agevolano i rapporti. Sappiamo però che una maggioranza consistente della popolazione era ed è favorevole ad investimenti uniti ad una maggiore tutela ambientale e noi seguiamo questa strada. Siamo consci che è necessario avviare uno stretto dialogo con la comunità perché siamo consapevoli di essere parte del territorio. Ci sarà sempre un grande impegno da parte nostra in questa direzione”.

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